PALERMO – Tra invenzione e memoria in una ricerca costante sul territorio. Questa l’arte di Giusto Sucato. Un’antologia di sue opere realizzate dal 1980 al 2016 a cura di Nicolò D’Alessandro sarà esposta nel Palazzo Sant’Elia in via Maqueda 81. La mostra si inaugurerà lunedì 23 dicembre, alle ore 19 e resterà aperta fino al 28 febbraio.
“Sucato – ha spiegato D’Alessandro – si muove in una concezione dell’arte che non è finalizzata in termini mercantili o di carriera, ma è in se stessa una gioia dello spirito e diventa necessariamente lo scopo ultimo della sua esistenza. Sia che si tratti di oggetti strappati alla quotidianità, le pitture, le tavole, sia che si tratti degli assemblaggi in ferro o in legno, i libri, gli oggetti vari portatori di contenuti, di storie, di narrazioni, di forma; tutti hanno origine dalla sua visionarietà e appartengono sempre ad una dimensione ancestrale”.
“Questa mostra – ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando – è un atto doveroso di omaggio a un artista pregevole, è un conforto a quanti, familiari e amici, lo hanno conosciuto e apprezzato, è anche la conferma del contributo di cambiamento che proietta l’artista nel futuro, più avanti della stessa realtà che lo circonda”.
“‘Giovanni, vieni a trovarmi, ho fatto belle cose, ti aspetto – ha scritto in una testimonianza in catalogo Giovanni Franco – era l’esortazione che pronunciava nelle nostre periodiche telefonate. A casa sua, piena zeppa di opere anche di altri suoi “colleghi”, seduti intorno ad un tavolo per assaporare un piatto di spaghetti con la salsa di pomodoro, illustrava nuovi progetti in cantiere e rammentava episodi passati: quando, per esempio incontrava Renato Guttuso in quello che era il chiassoso mercato della Vucciria dove, per un periodo, Sucato, gestì un locale per la vendita di vino, sfuso chiamato u Pirtusiddu”.
“Durante alcuni periodi – ha sottolineato ancora Franco – che lo hanno costretto, per problemi di salute a rimanere in casa, Sucato realizzò tanti disegni a china che sono stati esposti nella rassegna GraficaMente, nel suo laboratorio. Fu quella una delle sue ultime mostre”.
E oggi in sua memoria è stata organizzata questa antologica fortemente voluta proprio dal figlio dell’artista, Pablo Sucato, che ha in questi anni conservato con cura le opere del padre. “A pochi anni dalla sua scomparsa – afferma il sovrintendente Antonio Ticali – avvenuta il 10 agosto 2016, Fondazione Sant’Elia dedica questa retrospettiva, tributo a un artista la cui sensibilità trova riflesso nella poesia delle sue creazioni”.