CATANIA – “Siamo nettamente contrari alla possibile costruzione di un gassificatore in contrada Coda Volpe di Catania, un luogo già devastato da impianti per lo smaltimento dei rifiuti. ll parere interlocutorio intermedio della commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali, inoltre, ha evidenziato numerose criticità sul progetto, tra le quali, la più importante a nostro avviso, la mancata previsione di un impianto del genere nel piano d’ambito della Srr Catania area metropolitana”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 stelle Gianina Ciancio, che con una mozione incalza il governo regionale a scongiurare la costruzione di un gassificatore nel catanese da parte della Sicula Trasporti srl.
“Non possiamo che aderire e rilanciare la battaglia che i cittadini stanno portando avanti contro la costruzione di questo gassificatore”, spiega Ciancio. “Parliamo di un territorio a confine tra la provincia etnea e quella di Siracusa, già martoriato dalla presenza di diversi impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Sono presenti infatti, una discarica tra le più grandi d’Europa e un biostabilizzatore che è stato, negli anni, fonte di miasmi insopportabili. la nostra posizione sugli inceneritori non è legata soltanto all’effetto che questi hanno sull’ambiente e sulla salute, ma anche sul principio che ne sta alla base, per noi totalmente sbagliato”.
“Una volta realizzato, infatti, – ha aggiunto la deputata regionale – per risultare economicamente conveniente, un impianto del genere deve essere alimentato con quantità enormi di rifiuti, probabilmente importate anche da fuori regione. In netto contrasto con la strategia di riduzione dei rifiuti che dovrebbe essere alla base di ogni politica ambientale”.
“Vi è inoltre un parere intermedio dell’ente preposto al rilascio delle autorizzazioni – spiega ancora Ciancio – che evidenzia come tale impianto non sia contemplato nel piano d’ambito della locale Srr. Per questo motivo oltre ad aver depositato la mozione che investe direttamente il governo regionale, stiamo presentando atti di indirizzo in tutti i Comuni della Srr in cui abbiamo gruppi consiliari M5s, per non modificare il piano d’ambito, visto il rischio di aprire la strada agli inceneritori”.
Sulla questione rilancia anche il deputato Ars Giampiero Trizzino: “Entro il 2030 – spiega il già presidente della Commissione Ambiente all’Ars – gli Stati dovranno ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo: è questo uno degli obiettivi più importanti cui guarda l’Onu. Non si parla di smaltimento, non si cercano metodi alternativi per trattare i rifiuti, l’Agenda 2030, in nessun modo, fa riferimento ad inceneritori o termovalorizzatori”.
“In Sicilia, invece, sembra che le lancette dell’orologio viaggino al contrario. Sì, perché a dieci anni dall’obiettivo dell’Onu, si vorrebbe costruire nell’isola il primo grande inceneritore dei rifiuti. Una macchina di enormi dimensioni capace di divorare tonnellate di rifiuti e mandare a quel paese gli obiettivi dell’Agenda 2030”.