Morire per un ritardo dei soccorsi quando ci si trova all’interno dell’area di un ospedale, addirittura di un Policlinico quale quello di una grande città come Napoli sa di paradosso. Eppure, l’uomo colpito da infarto tra i viali del nosocomio partenopeo, secondo alcuni testimoni sarebbe stato soccorso dopo almeno 20 minuti buoni, tali, purtroppo, da risultare fatali. Una vicenda sulla quale indagano gli investigatori e tutta da chiarire. Questo perchè, se inizialmente si era parlato di “ritardo nei soccorsi”, successivamente è emerso che l’uomo sarebbe stato soccorso da un’ambulanza interna. Questo pochi minuti dopo il malore. Poi sarebbe deceduto in Rianimazione.
Sempre secondo i testimoni a prendersi cura dell’infartuato sono stati solo alcuni odontoiatri, che avrebbero cercato di aiutarlo senza però potere disporre di nessun defibrillatore. L’oggetto salva vita sarebbe stato preso dagli edifici del Policlinico, che ne sono dotati per effettuare i primi interventi.
Tutt’altra versione, invece, viene fornita da Nessuno Tocchi Ippocrate. “Fonti vicine alla nostra associazione – come si legge su NapoliToday – ci comunicano che il paziente colto da arresto cardiaco nei viali del Policlinico di Napoli è stato soccorso dall’equipaggio interno della struttura coadiuvati da un medico rianimatore. L’ambulanza interna in pochi minuti è giunta sul luogo ed ha iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare sul posto. Il paziente è stato poi trasferito presso là rianimazione del policlinico federiciano dove purtroppo è stato constatato il decesso. Nessun ritardo da parte del 118 di Napoli che ha semplicemente ricevuto informazioni sbagliate (vicino fermata della metro). Lìintervento della ambulanza interna della struttura universitaria è stato impeccabile. Ergo nessun caso di malasanità……anzi L’azienda universitaria ha avviato una indagine interna convocando gli attori di questo intervento di soccorso a persona”.