CAPACI (PA) – Scatta un’ispezione ministeriale al Comune che rischia di dover restituire 4 milioni e mezzo di euro (con interessi) per non aver mai realizzato il Museo del mare. È stato inviato un dirigente del ministero dell’Economia e finanze per accertare l’effettivo introito delle somme e tutti gli atti posti in essere. Fondi che sono stati stanziati nel triennio tra il 2002-2004 e che non sarebbero mai stati spesi dal Municipio. Poi la questione si è trascinata per circa un decennio, con continue proroghe che però non hanno portato a nulla: alla fine il museo non è mai riuscito a sorgere.
L’ispezione è arrivata a distanza di qualche mese dalla sollecitazione di ispezione ministeriale che era stata fatta dal senatore Raoul Russo ai ministri della Cultura e dell’Economia e finanze. Secondo quanto ricostruito dall’esponente di Fratelli d’Italia queste somme andavano “perenti” nel triennio, vale a dire che non veniva posta in essere alcuna procedura per dare seguito alla realizzazione del museo.
All’epoca il Comune di Capaci fece una convenzione con il Ministero dei Beni culturali in cui si prevedeva la restituzione delle somme versate qualora non fosse stato dimostrato l’effettivo stato di avanzamento dei lavori o la realizzazione, anche parziale, dell’intervento oggetto di finanziamento. “A oggi, nulla è dato sapere in merito all’ideazione, progettazione e realizzazione del Museo del mare di Capaci – ha scritto Russo -, si chiede di sapere di quali informazioni dispongano i ministri dei Beni culturali e dell’Economia in merito, con particolare riguardo allo stato di avanzamento del relativo progetto esecutivo e alla destinazione e fruizione dei contributi statali versati in favore dell’Amministrazione comunale”.
A dare notizia dell’ispezione ministeriale lo stesso sindaco Pietro Puccio al Consiglio comunale: “Abbiamo accolto con grandissima collaborazione l’ispettore che si è presentato in questi giorni – ha evidenziato il primo cittadino -, nessuna preoccupazione da parte nostra. Forse c’è stata un’interlocuzione politica, magari un esposto di qualche ex. Questo non c’è dato sapere. Non abbiamo comunque nulla da temere, non abbiamo nessun carbone bagnato. Forse qualcuno ha spinto questa interrogazione parlamentare del senatore Russo. Ricordiamocene quando andremo alle urne a votare. Una cosa è certa: che se per assurdo dovesse passare quel che viene chiesto nell’atto politico, il Comune avrebbe un aggravio di spese di circa 80-100 mila euro perché dovrebbe fare un’anticipazione di cassa alla propria banca di tesoreria a cui si dovrebbero pagare gli interessi per la cifra da dover restituire. Se qualcuno pensa che sta facendo uno sgarbo al sindaco Puccio si sbaglia, sta facendo del male alla collettività”.
A Capaci negli anni in cui si era ricevuto il finanziamento era stata anche creata una fondazione “Museo del mare di Capaci”, con tanto di Consiglio di amministrazione. Fu persino eletto alla presidenza nel 2006 il compianto Sebastiano Tusa, noto archeologo e politico morto a causa di un tragico incidente aereo. Si era puntato su di lui proprio nella speranza di poter dare una svolta nell’accelerazione dell’iter per la realizzazione di quest’opera pubblica ma non si riuscì comunque nell’intento.