Promuovere la cultura, l’arte e la musica. Con questa premessa Flaviano Pennisi è partito, quasi 5 anni fa, con la sua batteria da Palagonia, un piccolo paese alle porte di Catania, lanciando “Suonare Unniedderè Project” in cui la parola “unniedderè” è una forma linguistica arcaica usata in passato nell’hinterland catanese, che in italiano significa “ovunque”.
Diventa subito chiaro, quindi, il progetto di Pennissi che ha deciso di girare tutta l’Italia con la sua batteria: “Il mio scopo è quello di avvicinare tutti alla musica, soprattutto i più giovani, e nello specifico all’arte delle percussioni – precisa Pennisi -. Allo stesso tempo voglio far vedere le bellezze del nostro Paese, infatti, per ogni tappa realizzo un video che poi viene postato su tutti i canali web e social del progetto. In ogni video, oltre a suonare la batteria, parlo della storia, di aneddoti e leggende, delle tradizioni e della cultura dei luoghi che fanno da cornice alle mie esibizioni”.
Oltre alla vocazione artistica il progetto ha anche una finalità sociale, pertanto Pennisi organizza delle tappe in quartieri “difficili” laddove spesso è la delinquenza a conquistare le pagine dei giornali. “Sono del parere che la musica possa salvare, talvolta, anche la vita e lo studio della musica fornisce quella disciplina che serve a non prendere vie sbagliate. Una volta ho organizzato una tappa alla pescheria storica di Catania, che si trova appunto nella zona antica della città, alle spalle del quartiere San Cristoforo, ovvero un contesto in cui pochi prima di quel momento avevano visto e sentito suonare una batteria dal vivo – racconta il giovane musicista trentunenne –. In un’altra occasione ho suonato all’interno del mercato di Catania, nella storica Fiera. L’esibizione qui è stata particolarmente apprezzata dai giovani delle bancarelle che si sono messi tutti attorno a me e hanno partecipato attivamente. È bello poter lasciare qualcosa nelle persone”.
È questa, quindi, la motivazione che ha spinto Pennisi a condurre una vita “on the road”? “È la voglia di trasmettere la mia passione e cercare di avvicinare più gente possibile alla batteria, però, in modo diverso – risponde il musicista catanese –. Il mio progetto non è soltanto suonare in un parco e fare il video, ma suonare appunto ‘Ovunque’. Per cui un giorno può essere davanti a un monumento, un altro giorno può essere in un lungo mare o all’interno di castelli antichi. Ne ricordo uno in particolare a Mazzarino, un piccolo borgo in provincia di Caltanissetta. Io non sapevo che qui c’è uno dei castelli più belli d’Europa, in alcuni punti è un pochino distrutto ma in generale si mantiene abbastanza integro ed è bellissimo”.
Grazie alla rapidità della sua esecuzione, Flaviano è considerato il secondo batterista più veloce d’Italia. A contraddistinguerlo, oltre la tecnica, ci sono anche il suo stile e la versatilità della sua musica che spazia dal groove al jazz con ritmi brasiliani e percussioni tribali. Partito quindi da Palagonia, prima tappa di “Suonare Unniedderè Project”, adesso Pennisi vanta importanti collaborazioni con grandi artisti come Cesareo degli Elio e le Storie Tese, Jeffrey Jey degli Eiffel65, Shaun Martin degli Snarky Puppy, Maurizio Solieri chitarrista di Vasco Rossi, Patrizia Di Malta del Gruppo Italiano.
“Quando c’è stata la votazione del Fai (Fondo Ambiente Italiano) per promuovere i monumenti italiani sono stato chiamato per aiutare la sponsorizzazione del ‘Fortino’, una bellissima zona antica di Catania – conclude Flaviano -. Sono a Roma da settembre, ho fatto già una decina di tappe e una di queste è stata presentata da Giancarlo Magalli. Inoltre, il mio progetto piano piano è cresciuto, quindi è stato fatto un video che racchiude molti dei luoghi in cui mi sono esibito, introdotto da un monologo dell’attore Stefano Fresi“.
Sonia Sabatino