Politica

Musumeci: “I corridoi non bastano, servono i migranti economici”

 L’Italia apra le sue porte anche ai migranti economici, perché i corridoi umanitari e i profughi che scappano dalla guerre non bastano a colmare quelle “migliaia di posti di lavoro” che gli italiani, a causa della crescente denatalità, non riescono a occupare. Lo dice in una intervista a La Stampa, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, premettendo di parlare anche “da siciliano”, oltre che da esponente dell’esecutivo.

Il ministro: “Considerare l’immigrazione come un fatto ordinario da regolare con Ue”

Da uomo che ha vissuto “il dramma dell’emigrazione in famiglia”, il suo auspicio è che il governo “ponga fine allo stillicidio che ha prodotto 26 mila morti nel Mediterraneo”. Ecco perché chiede di “avviare un processo graduale di accesso pure per i migranti economici”. L’ex governatore della Sicilia si dice d’accordo con il Presidente Mattarella che ha chiesto di tramutare il cordoglio per le vittime del naufragio in Calabria “in scelte concrete”. “Sono perfettamente d’accordo col presidente, servono scelte di comune accordo con l’Unione europea. Per fortuna da qualche mese avverto una maggiore sensibilità a Bruxelles”.

“Ogni migrante che muore in mare è una sconfitta per tutti noi”

Il Governo pensa “innanzitutto a smantellare le organizzazioni mafiose degli scafisti nei Paesi di partenza e modificare il trattato di Dublino firmato 33 anni fa. Ogni migrante che muore in mare è una sconfitta per tutti noi. Poi, procedere nei Paesi di partenza alla verifica dello status dei migranti che vogliono raggiungere l’Europa, così facendo chi parte può farlo in sicurezza e per noi italiani vorrebbe dire nuova forza lavoro, un’esigenza fortemente avvertita”, sottolinea Musumeci.