“Puntare su un turismo ragionevolmente sicuro dando valore ad arte e cultura nei territori dell’entroterra, delle aree interne della Sicilia”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini nel corso del dibattito “Sostenibilità e innovazione. Riaprirsi al mondo in modo sicuro e sostenibile”.
Fondi Pnnr per le aree interne
“Mangiare ricotta calda nel cuore di una città – ha detto – non è lo stesso di mangiarla in una fattoria. Puntiamo sul turismo identitario, recuperiamo le aree interne, usando i fondi del Pnnr, per esempio, per portare il digitale e la banda larga dove non ci sono, in modo da valorizzare le aree marginali che possono diventare più attrattive, soprattutto per i giovani”.
“La Sicilia un mese prima della pandemia – ha sottolineato il Governatore – era accreditata dal New York Times tra le sette mete preferite al mondo dai turisti. C’erano quindi tutte le condizioni per crescere quest’anno e i dati aggiornati parlano di un 6% in più di arrivi di turisti rispetto alla miglior stagione, quella del 2019”.
Turismo e formazione nel Centro-Sud
“Dobbiamo progettare e ripensare un nuovo tipo economia – ha aggiunto Musumeci – che faccia dell’Italia una tappa di turismo sicuro e sostenibile. Ma per essere preparati serve la formazione. È assurdo che nel centro-sud non ci siano sufficienti scuole di alta formazione turistica, aperte ai diplomati all’Istituto alberghiero in possesso solo di una formazione di base”.
Puntare alla destagionalizzazione
“E’ necessario quindi – ha spiegato – creare una rete con gli istituti specializzati, elemento indispensabile per competere nell’industria turistica. Oltre alla destagionalizzazione, per noi carta vincente”.
“In Sicilia – ha concluso Musumeci – abbiamo un clima meraviglioso, con solo poche settimane di freddo, in inverno. Per questo è inaccettabile che la stagione si debba fermare ai tre mesi estivi”.