Nonostante il lieve aumento dei tassi fissi e una situazione economica ancora incerta, i siciliani sembrano non voler rinunciare al sogno di comprare casa; è questo uno dei dati emersi dall’osservatorio realizzato da Facile.it e Mutui.it che, analizzando un campione* di oltre 6.900 domande di mutuo raccolte in Sicilia tra gennaio e marzo 2021, ha evidenziato come l’importo medio richiesto agli istituti di credito sia cresciuto del 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arrivando a 114.690 euro. Importanti differenze, però, si registrano a livello provinciale.
«Nel corso del primo trimestre le banche non solo hanno continuato ad offrire condizioni favorevoli, ma hanno anche mantenuto una certa elasticità nei criteri di valutazione del merito creditizio dei richiedenti; tutto questo ha contribuito a sostenere la domanda in un periodo comunque ancora molto influenzato dagli effetti della pandemia», spiega Ivano Cresto, Responsabile mutui di Facile.it.
Guardando al profilo del richiedente tipo emerge che, fra i residenti della Sicilia, chi ha presentato domanda di mutuo nel primo trimestre 2021 aveva in media 41 anni e mezzo, più di un anno in meno rispetto al valore rilevato nel primo trimestre 2020. In aumento, invece, la durata del piano di ammortamento medio che, probabilmente per via dell’incremento degli importi richiesti, passa da più di 20 anni e mezzo a 22 anni.
Le variazioni provinciali
Se a livello regionale il finanziamento medio richiesto agli istituti di credito nel primo trimestre 2021 risulta in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,3%), guardando alle singole province emerge un andamento differenziato. Quella che ha registrato la crescita più importante è Messina, dove l’importo medio richiesto è salito dell’8,5%, arrivando a 107.757 euro. Seguono nella graduatoria la provincia di Catania, che ha registrato un aumento del 6,9% rispetto al primo trimestre 2020 (119.302 euro), e quella di Palermo (+3,0%, 121.069 euro).
Continuando a scorrere la classifica siciliana, si posizionano le province di Agrigento (+0,6%, 95.190 euro) e Caltanissetta (+0,2%, 98.381 euro).
Valori in calo, invece, per la provincia di Enna, dove l’importo medio richiesto nel primo trimestre 2021, pari a 94.236 euro, è diminuito dello 0,9%, quella di Trapani (-3,8%, 105.739 euro) e quella di Siracusa, che ha registrato un -4,1% rispetto al 2020 (109.702 euro).
Aumenta il tasso fisso, ma 9 siciliani su 10 lo scelgono
Cosa è successo sul fronte dei tassi nei primi tre mesi dell’anno? Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nonostante le condizioni applicate dalle banche siano rimaste estremamente favorevoli, qualcosa sul fronte degli indici si è mosso e questo ha prodotto, in particolare, un lieve aumento dei tassi fissi.
Il rincaro, spiegano gli esperti di Facile.it, è dovuto alle aspettative di inflazione: le previsioni di crescita dell’economia americana e, di riflesso, la possibile ripartenza dell’economia europea e dei prezzi al consumo, hanno determinato un aumento dell’IRS (l’indice che guida il tasso dei mutui fissi), con conseguente rincaro dei tassi offerti alla clientela. Secondo le simulazioni di Facile.it, per un finanziamento da 126.000 euro da restituire in 25 anni, ad aprile 2021 il Taeg medio rilevato online è salito all’1,37%, vale a dire il 10,5% in più rispetto a febbraio 2021. Ancora molto basso, invece, il tasso variabile: ad aprile 2021, secondo la simulazione di Facile.it, il Taeg medio era pari all’1,03%. Torna quindi ad allargarsi la forbice tra tassi fissi e tassi variabili e, secondo la simulazione di Facile.it, oggi la differenza media è di circa 18 euro sulla singola rata iniziale.
Nonostante questo, però, i siciliani sembrano ancora affezionati al tasso fisso tanto che, nel primo trimestre del 2021, più di nove aspiranti mutuatari su dieci hanno scelto questa opzione.
Ultime occasioni per la surroga?
L’aumento dei tassi di interesse ha avuto però un primo effetto: il calo delle richieste di surroga. Secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel primo trimestre 2021 il peso percentuale di questo tipo di finanziamento in Sicilia è diminuito, passando dal 33% dello scorso anno al 19%.
Per una lettura corretta del fenomeno, però, va considerato che a marzo 2020 il settore immobiliare e quello dei mutui hanno vissuto un vero e proprio stop, soprattutto per quanto riguarda la richiesta di nuovi finanziamenti; inoltre, un calo del peso delle surroghe è fisiologico se si considera che i tassi di interesse sono bassi da tempo e che, negli scorsi anni, tantissimi italiani hanno già approfittato una, se non più volte, di questa opportunità.
Addio alla surroga dunque? Niente affatto, almeno per ora; nonostante gli aumenti, i tassi odierni sono ancora nettamente inferiori rispetto agli indici rilevati pre-pandemia. Un esempio: surrogando oggi un finanziamento a tasso fisso da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto con il tasso medio rilevato a gennaio 2020, si potrebbero risparmiare oltre 4.000 euro di interessi calcolati sull’intera durata del mutuo.
«Per tutti coloro che hanno sottoscritto un mutuo prima del 2020 e non lo hanno ancora surrogato potrebbero esserci le condizioni per ridurre le rate. Il consiglio è di non temporeggiare ulteriormente perché, come detto, i tassi fissi potrebbero ulteriormente salire in futuro, riducendo così la convenienza di una surroga», conclude Cresto.