Economia

Nadef, Giorgetti: “Rischio nuova impennata prezzi energia durante i mesi invernali”

Per quanto i prezzi dell’energia siano recentemente diminuiti, essi restano a livelli assai elevati e vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali”. Lo sottolinea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella premessa alla Nadef. “L’approvvigionamento di gas dell’Italia si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell’attuale contesto geopolitico”, spiega.

Il ministro: “Limitare l’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie”

“In tale quadro, l’obiettivo prioritario del Governo non poteva che confermarsi quello di limitare quanto più possibile l’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più fragili, nonché di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane sia a livello globale sia nel contesto europeo, anche in considerazione dei corposi interventi recentemente annunciati da altri Paesi membri dell’Unione europea e non solo”, osserva il ministro.

Monitorare l’andamento dei prezzi energetici nei primi mesi del 2023

“Ed ecco perché il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del Def pari al 5,6 per cento del Pil e di utilizzare una quota maggioritaria del risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia, quali la riproposizione dei crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre” spiega il ministro. “L’andamento dei prezzi energetici e il loro impatto su imprese e famiglie saranno monitorati su base continuativa nei primi mesi del 2023. Al più tardi in occasione della predisposizione del prossimo Def, si valuterà se sussista l’esigenza di ulteriori interventi di calmierazione delle bollette e di aiuti a imprese e famiglie, e si definiranno le modalità di finanziamento di tali interventi”.

Nel terzo trimestre Pil aumentato dello 0,5%

“Le tendenze recenti dell’economia – sottolinea il ministro- sono state più positive del previsto, giacché nel terzo trimestre il pil è aumentato dello 0,5% sul periodo precedente, smentendo le aspettative dei previsori e portando la crescita acquisita per quest’anno (sulla media dei dati trimestrali) al 3,9%. Inoltre, mentre l’inflazione al consumo è purtroppo aumentata, il prezzo all’ingrosso del gas naturale è recentemente sceso sia a livello europeo, sia, in maggior misura, sul mercato italiano, così da implicare un temporaneo sollievo all’economia nell’immediato futuro. D’altra parte, le aspettative di imprese e famiglie, e le stime dei previsori domestici e internazionali sul futuro andamento dell’economia, sono notevolmente peggiorate. Il rischio di una flessione del ciclo è accresciuto dai corposi rialzi dei tassi-guida da parte delle principali banche centrali in risposta a dati dell’inflazione, i quali impattano sui bilanci delle famiglie e dell’imprese”.