Mr. Nakajima sbarca a Palermo, si prende in affitto due teatri, l’ex opera liberty dei Florio, Villa Igea, più altri alberghi per festeggiare il suo compleanno. Pure il Sindaco Lagalla lo riceverà in pompa magna a Villa Niscemi, accanto ad un’altra villa dal taglio orientale, la Palazzina Cinese.
Chissà se il Sindaco la farà visitare all’illustre ospite del Sol Levante ospite a Palermo come nemmeno Hirohito, l’ultimo vero imperatore e semidio del Giappone. I palermitani si dividono sull’evento. Chi applaude allo sbarco di celebrità, non solo perché portano i loro soldi, anche se per pochi giorni, in una città che sembra affamata. Ma anche perché contribuiscono da testimonial al lancio turistico di questa ex Felicissima città. Certo Nakajima non è lo Zar di tutte le Russie, il Re d’Inghilterra o il Kaiser Guglielmo ospiti in città dei Florio ai tempi della Belle Epoque.
Non conosciamo bene Nakajima, ma Palermo oggi è decisamente più provinciale rispetto all’epoca dei Florio, vera famiglia regnante, invidiata anche dai Savoia. Non tutti i palermitani si dicono contenti per l’arrivo del ricco giapponese, anzi alcuni hanno contestato lo spirito accattone della città che si svende per laida moneta. Più che l’Aida ci vorrebbe una Butterfly, ma il maestro Muti, dicono amico dell’ospite jap, ha in programma il Don Giovanni di Mozart. La città si divide su Kaoru Nakajima, ma è un leitmotiv che ormai dura da sempre.