L’obiettivo del progetto quadriennale GreEnergy finanziato dalla Commissione Europea tramite il programma Horizon 2020 e coordinato dalla Chalmers University of Technology, è quello di sviluppare delle nano-antenne in grado di raccogliere energia solare a basso costo per un futuro più verde.
All’interno del team di ricerca che è composto da otto partner di sei paesi, ci sono anche l’Università politecnica delle Marche e l’Università di Udine del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura.
Stando ai dati del Joint Research Centre (JRC) l’energia fotovoltaica ad oggi copre solo il 4 % dei consumi mondiali, a causa della bassa efficienza dei pannelli e del loro costo elevato.
La novità del progetto starebbe nel realizzare un prototipo di un nuovo sistema di estrazione dell’energia solare, attraverso appunto nano-antenne ottiche accoppiate a un dispositivo ultraveloce di rettificazione e alla carica di un super-micro condensatore.
Se il prototipo riuscirà a dimostrare un’efficienza del 20-40%, questa nuova tecnologia potrebbe dare vita a nuovi dispositivi tecnologici auto-alimentati, senza connessione a rete elettrica o alimentatore esterni.
“Lo scopo è quello di dimostrare che è possibile raccogliere e convertire l’energia in maniera più efficiente e a minor costo di quello che si fa oggi” – sostiene il coordinatore del progetto – “il risultato rappresenterà un cambio epocale del modo in cui potremo sfruttare l’energia del sole”.