Economia

Naspi, tornano le dimissioni in bianco per tutelare le imprese dai furbetti

Prima di parlare delle dimissioni in bianco bisogna prima specificare di cosa stiamo parlando. Questo termine include tutti coloro che vogliono mascherare un licenziamento voluto dall’azienda. Diverse imprese con lo scopo di tutelarsi al momento dell’assunzione facevano firmare il modulo delle dimissioni privo di data, in modo da poterlo utilizzare in eventuali momenti di necessità. Ciò indica che con l’addio delle dimissioni in bianco sono state introdotte maggiori forme di tutela per i lavoratori, ma allo stesso tempo con il loro possibile ritorno si cerca di tutelare le imprese.

Sono numerosi i casi in cui è il dipendente a dimettersi piuttosto che procedere con il licenziamento, al lavoratore conviene essere licenziato così da poter eventualmente beneficiare dell’indennità di disoccupazione (chiamata Naspi nel caso dei lavoratori dipendenti). Uno dei meccanismi più utilizzati dai dipendenti è quello di non presentarsi più a lavoro per portare l’azienda a procedere con il licenziamento. Adesso le dimissioni in bianco stanno per tornare, ma le modalità sono differenti rispetto al passato.

Disegno di legge “collegato lavoro”, il ritorno delle dimissioni in bianco

La Camera nelle prossime ore darà il primo via libera al disegno di legge “collegato lavoro”, con il quale vengono introdotte novità su cassa integrazione, periodo di prova, lavoro stagionale e appunto dimissioni in bianco. In particolare su quest’ultimo punto, nei casi in cui le assenze ingiustificate dovessero protrarsi per un periodo superiore a 15 giorni i datori di lavoro hanno la possibilità di informare l’Ispettorato nazionale del lavoro competente sul territorio per far sì che il rapporto di lavoro si interrompa per dimissioni rassegnate tacitamente dal lavoratore.

In questo modo non presentarsi a lavoro non rientra più tra i metodi dei lavoratori per poter avere accesso al licenziamento e alla conseguente Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione, riservata solamente a coloro che perdono il lavoro per cause non dipendenti dalla loro volontà. Inoltre è altrettanto importante sapere che l’assenza ingiustificata non viene neppure retribuita e interrompe i termini per la maturazione di tredicesima ed eventuale quattordicesima.

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