Consumo

Natale, l’albero vero è la scelta migliore

ROMA – Le festività natalizie sono sempre più vicine ed è tempo di regali e soprattutto di albero di Natale. Quest’anno, secondo un’indagine condotta da Coldiretti/Ixè, nelle case di 3,5 milioni di famiglie verrà addobbato un albero naturale, per una spesa media di circa 42 euro, scelta che conferma anche la tendenza dei consumatori ad acquistare degli abeti di varietà particolari ma anche più costose rispetto al tradizionale albero rosso.

Il tradizionale albero di Natale è un simbolo irrinunciabile per l’88% degli italiani, e più della metà delle famiglie (55%) sceglie ancora il modello sintetico. Ma l’abete naturale – ed è qui il punto di svolta rispetto agli anni passati, è la scelta migliore da fare, sia dal punto di vista economico e sia per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione.

Quanto ai costi – sottolinea Coldiretti – essi variano, oltre che in base all’altezza, anche a seconda delle varietà. In linea generale gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo saranno venduti anche quest’anno a prezzi che oscillano tra i dieci e i sessanta euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso, mentre per quanto riguarda le piante di taglia superiore ai due metri il prezzo sale anche a duecento euro per varietà particolari.

Un punto di incontro tra le vecchie tradizioni e la cura per l’ambiente: l’albero naturale, preferibilmente locale, è la scelta giusta da fare. Un sicuro guadagno rispetto alle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono il nostro Paese dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti.

In Italia gli alberi naturali sono coltivati nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere i pericoli di frane e di incendi.

Gli abeti utilizzati per ornare il proprio salotto derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. Le piante di plastica, che molto spesso arrivano dalla Cina, non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.

In ultima battuta, Coldiretti mette a disposizione alcuni consigli utili per i consumatori, partendo dall’acquisto dell’albero. Preventivare la compera con qualche giorno di anticipo è il modo corretto per dare alla pianta il giusto tempo per acclimatarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami. È preferibile, come detto, recarsi in un vivaio e scegliere alberi italiani, di altezza giusta e non trasportati per lunghe distanze con mezzi inquinanti.

Una volta portato a casa – continua la Coldiretti – va sistemato in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre.

Assolutamente sconsigliati gli addobbi pesanti per non spezzare i rami, l’utilizzo di spray di neve sintetica, in quanto l’albero è vivo e respira e la terra nel vaso va mantenuta umida, ma non troppo bagnata. Finite le feste, sarà fondamentale la fase di smaltimento. Se non vi sono le condizioni ideali per piantare l’albero in giardino, è consigliabile informarsi – conclude l’associazione – presso il rivenditore, il Comune di residenza o il Corpo forestale dello Stato dell’esistenza centri di recupero, i quali provvederanno, ove possibile, a ripiantarli in ambienti adatti che non creino potenziali problemi ecologici.