PALERMO – Le donne siciliane fanno meno figli e li fanno in una età sempre più avanzata. Nel 2023, secondo i dati forniti dall’Istat, il numero dei figli per donna in Sicilia si ferma a 1,3 contro l’1,5 del 1995. Non solo: il primo figlio arriva mediamente a quasi 32 anni, contro i 29 anni di media di trent’anni fa.
Senza dimenticare, poi, che il dato della natalità viene sostenuto dalle donne straniere presenti sul territorio. Sono loro, infatti, ad avere ancora figli sotto i trent’anni e quasi due ciascuno, con una media che arriva a 1,9, contro l’1,29 della media delle siciliane. Ed è solo grazie a loro, quindi, che la Regione rimane comunque al di sopra della media nazionale, che si ferma a 1,20, mantenendosi in linea, però, con quanto rilevato nel 1995.
Un trend che si può spiegare con quanto successo nelle diverse macroripartizioni della penisola. Se il Sud e le Isole hanno registrato una certa riduzione della natalità, altrove, al contrario, è stato rilevato un aumento del numero dei nati per donna, e ciò ha sostenuto l’andamento generale. Anche in questo caso, sono proprio le donne straniere a dare forza e sostegno alla natalità nazionale.
Se le italiane, infatti, in media fanno meno figli che nel 1995, scendendo a 1,1 figlio per donna, è grazie alle straniere che il valore si mantiene, perché in questo caso si arriva a 1,8 nati per donna. E i valori più alti si trovano proprio nel Nord Ovest della penisola a 1,8, e nel Nord Est a 1,9. A livello territoriale, la Provincia autonoma di Bolzano registra una diminuzione importante, scendendo da 1,64 figli per donna nel 2022 a 1,56 nel 2023, ma conserva il primato della fecondità in Italia. Nonostante la riduzione registrata nella Regione, a seguire si trova la Sicilia a 1,32, la Campania a 1,29 e la Calabria a 1,28.
La Sardegna continua a presentare il più basso livello di natalità, scendendo al di sotto dell’unità per donna, con un valore di 0,91 nel 2023, ulteriormente ridottosi sull’anno precedente, quando si fermava a 0,95. Una scelta, per molte donne, legata senza dubbio alla precarietà lavorativa e alle difficoltà di mettere insieme lavoro e famiglia. Non è un caso che si sia alzata e di molto l’età in cui si comincia a procreare. Prima lo studio, la ricerca di una stabilità sentimentale ed economica, la possibilità di affrontare le spese che l’avere dei figli comporta.
Ed è così che nel Sud e nelle Isole si fanno figli a oltre 32 anni, e si arriva a 33 nelle altre ripartizioni territoriali, e la media non sale ulteriormente sempre grazie alle donne straniere, che invece fanno ancora figli alla soglia dei 30 anni. Scendendo a livello territoriale, l’età media al parto è più alta nel Centro e nel Nord, rispettivamente a 32,9 e 32,6 rispetto al Mezzogiorno, a 32,2. La Sardegna è la Regione a cui spetta il primato della posticipazione, con una media di 33,2 anni. Nel Nord, sono Veneto e Lombardia a registrare l’età media al parto più alta (32,7 anni), mentre la più bassa compete alla Provincia autonoma di Bolzano, a 31,9 anni. Nel Mezzogiorno, al valore massimo della Sardegna che arriva a 33,2, segue quello della Basilicata (33,1 anni).
Le madri più giovani d’Italia risiedono in Sicilia, con un’età media al parto di 31,7 anni. Interessanti le analisi relative ai trend nell’uso dei nomi che si sceglie di dare ai propri figli. Nelle Isole, Edoardo è primo in Sardegna mentre Giuseppe, dopo una breve pausa, torna al primo posto in Sicilia. Per quanto concerne invece i nomi più utilizzati di femminucce, Aurora primeggia in Abruzzo, Basilicata e Sicilia. Il nome maschile più scelto dai genitori a livello nazionale è Leonardo, che mantiene il primato conquistato nel 2018; al secondo posto, per la prima volta sul podio, si trova Edoardo, che conquista due posizioni sul 2022. Stabile Tommaso al terzo posto, mentre Francesco esce dal podio perdendo due posizioni e attestandosi al quarto posto. Situazione immutata, rispetto al 2022, nelle prime due posizioni dei nomi femminili: stabili Sofia in prima posizione e Aurora in seconda; in terza posizione Ginevra, che sale dalla quarta, mentre in quarta posizione prende il suo posto Vittoria. Giulia, in uscita dalla terza posizione del podio dell’anno scorso, scivola in quinta.