Editoriale Grimaldi

Nato distocico

Durante il suo mandato Trump, sulla scia del “first America”, ad un vertice della Nato (che aveva dichiarata “obsoleta” in sintonia con Macron che la aveva detta “in morte cerebrale”), inviperito per il fatto che il giocattolo costava agli Usa il 70% del suo mantenimento, dichiarò che se i Paesi membri non ottemperavo all’obbligo di versare il 2% del proprio PIL gli Usa avrebbero dichiarato forfait: applausi in USA, bronci a non finire in Europa dove qualcuno dichiarò esser meglio organizzare una “difesa europea” ed “unicuique suum”.

Poi arrivò l’Ucraina sulla quale 17 mesi fa si scatenò la “operazione militare speciale” Russa che di colpo allertò tutti i Paesi Europei più o meno clienti per – e tant’altro – dalla Russia, e con l’Usa (amministrazione Biden democratico) in cerca di sostegni per sondaggi al più basso livello mai visto. Tutti ad inviare armi, personale per addestramento, soldi e Zelensky, quasi madonna pellegrina, a riscuotere consenso perché non si lasciasse il paese alla Russia che aveva annunciato Kiev capitolare a breve.

Repetita dell’ultimo incontro dei tre grandi a Yalta (Crimea 1945) ove un Roosevelt che morirà da lì a due mesi, e Churchill anticomunista doc – ma solo a batter moneta – lasciarono a Stalin delineare la divisione in campi di influenza, anche perché la truppe russe erano alle porte di Berlino ed a chi stava vincendo – ed accadde – non si poteva dir no. Ma il loro spirito anti comunista andò alla stelle: e fu guerra fredda.

Poi riappacificazione e poi ancora freddo tra le parti che nel mentre si trovarono tra i piedi la Cina, oggi superpotenza mondiale con 1,4 miliardi di abitanti ed un commercio esteso urbi et orbi ad attendere il momento opportuno per agire pro domo sua.

L’unico a tentare soluzioni diplomatiche, oggi, è il Vaticano il cui Papa è il solo che chiami “martoriata” l’Ucraina: tale grazie al novello autocrate locale ed a quello russo che fanno a gara nel martirizzare.
Se la Nato, ora ricca di 32 Paesi dopo l’inclusione della Svezia, avesse accettato la richiesta Ucraina di esser parte di essa, in base allo Art. 5 del trattato firmato nel 1949, sarebbe di fatto entrata in guerra contro la Russia (invasore) scatenando vera guerra mondiale. Biden ha capito non convenirgli, preso come è a farsi rieleggere da una America che ha speso 160 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina e lontana dal vedere i propri figli morire per una causa nella quale non crede. Con XI, il cinese, pronto ad utilizzare la distrazione americana per sferrare l’attacco a Taiwan alla quale gli Usa hanno promesso difesa fino all’ultimo sangue.
E con due guerre tra le mani Biden potrebbe essere eletto solo sindaco di un paesetto sperduto.

Non vi sono “nobili cause”, né ottemperanza a norme, né aiuto a chi si è ficcato in una situazione insostenibile, ma solo basso interesse che salvaguarda gli Usa che vollero la Nato come loro baluardo difensivo.
Utilizzeranno la intelligenza artificiale in mancanza della naturale obliterata?