Cronaca

Porticello, conclusa la prima immersione. I sommozzatori: “Faremo di tutto per recuperare i corpi”

La prima immersione della giornata volta al recupero dei dispersi nel naufragio del Bayesian a Porticello si è conclusa. Il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, ha raggiunto il molo di Porticello: in corso un vertice con Guardia costiera e Vigili del fuoco per valutare come procedere con le ricerche dei sei dispersi del superyacht di lusso Bayesian, affondato ieri all’alba. La corrente al largo sta aumentando, se dovesse continuare con questo andazzo il rischio è che nel pomeriggio le operazioni vadano incontro a un rallentamento.

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Nel frattempo l’ambasciatore inglese in Italia, Edward Llewellyn, ha incontrato i superstiti ospitati nel resort Domina Zagarella di Santa Flavia, in provincia di Palermo. Tra loro anche Angela Bacares, moglie dell’imprenditore britannico Mike Lynch, disperso nel naufragio.

Naufragio Porticello, le parole dei sub

“Abbiamo appena terminato la prima immersione, adesso faremo un briefing e proseguiremo per tutta la giornata. Abbiamo controllato lo scafo dall’esterno, la visibilità è buona, adesso il nostro obiettivo è penetrare all’interno dell’imbarcazione”. Lo ha detto Marco Tilotta, uno dei sommozzatori dei vigili del fuoco che stanno partecipando alle operazioni di ricerca dei sei dispersi della Bayesian. Il veliero è affondato ieri a Porticello dopo un tornado e che si trova adagiato a una profondità di circa 50 metri. “Faremo di tutto – ha aggiunto il sub – per recuperare i corpi. Le condizioni meteo sono in peggioramento, ma noi speriamo di proseguire le operazioni senza problemi”.

Tra i dispersi figurano il tycoon britannico Mike Lynch, la figlia diciottenne Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie e il legale di Lynch, Chris Morvillo con la moglie Nada. Recuperato, invece, nella giornata di ieri, 19 agosto, il corpo del cuoco di bordo, Ricardo Tomas.

Luca Cari: “Bayesian è una piccola Concordia”

Le squadre, spiega Cari, “sono composte da 2 speleo sub che devono affrontare difficoltà notevoli. A quella profondità infatti, possono rimanere sott’acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione”. Ma questo è solo uno dei problemi.

“È una Concordia in piccolo – dice Cari – all’interno del veliero gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare, così come è molto difficile trovare dei percorsi alternativi”. Al momento i sub sono riusciti a ispezionare il solo ponte di comando, che è pieno di cavi elettrici, e non hanno trovato nessuno in quella zona. Dall’esterno non si riesce a vedere nulla dentro lo yacht e dunque al momento non è stato individuato alcun corpo.

I vigili del fuoco, dice ancora Cari, dopo esser entrati da una scaletta nel salone stanno ora cercando di trovare il punto migliore per entrare e lavorare in sicurezza. “Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall’interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all’interno”.