Si indaga per naufragio e omicidio plurimo colposo nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Termini Imerese in seguito alla strage dello yacht Bayesian, affondato al largo di Porticello (Palermo) nella notte di lunedì 19 agosto.
Proseguono, nel frattempo, le operazioni di recupero della settima vittima del naufragio. Al momento i morti accertati sono sei. Un team di 27 sommozzatori, tra cui 11 speleo e 8 abilitati DNO, sono in azione per recuperare l’ultima salma ed eventuali elementi utili alle indagini.
La Procura indaga per naufragio e omicidio plurimo colposo, al momento contro ignoti. I pm, in queste ore, sono impegnati a visionare le immagini e i video della notte della tempesta che avrebbe portato all’affondamento del veliero. In particolare, sarebbero al vaglio degli inquirenti le immagini di un vicino cantiere nautico, che pare puntasse la telecamera proprio sulla barca prima della tragedia.
Gli inquirenti hanno già ascoltato i 15 sopravvissuti al naufragio e interrogato il comandante della barca, il neozelandese James Cutfield. Al momento, si specifica, non ci sono nomi nel registro degli indagati, nonostante alcuni elementi facciano pensare a un possibile “errore umano”.
Mentre prosegue a ritmo serrato l’inchiesta della Procura di Termini Imerese, si attende anche l’ordine di eseguire l’autopsia sui corpi delle vittime. Il pm ancora non ha disposto l’esame autoptico. Secondo quanto riportato da Adnkronos, le salme si troverebbero nelle celle frigorifere del cimitero dei Rotoli di Palermo e dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Dovrebbero essere trasferite tutte nei prossimi giorni all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo per eseguire l’esame autoptico.
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