Ancora morti nel mar Mediterraneo: si registra, purtroppo, l’ennesimo naufragio di migranti al largo della costa della Tunisia.
Almeno 9 le vittime.
Sono ancora molto poche le notizie sulla dinamica dell’accaduto. A riferire le prime informazioni sulla tragedia è l’agenzia di stampa tunisina Tap, che ha riferito del recupero di almeno 9 corpi privi di vita e del soccorso di 41 naufraghi al largo di Zarzis (Tunisia). Sul luogo della tragedia è intervenuta la Guardia Costiera maghrebina.
Tra le vittime vi sarebbero persone di diverse nazionalità, tutti migranti in attesa di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa.
Lo scorso 8 febbraio un secondo naufragio aveva provocato la morte di più di 10 persone. Nello specifico, la Guardia Costiera tunisina avrebbe recuperato tredici corpi di migranti nelle acque davanti Chebba, a sud di Monastir. Secondo l’agenzia di stampa Tap, le vittime si trovavano su un barcone poi affondato che trasportava 42 migranti sudanesi.
Sul fronte dei naufragi e dell’accoglienza dei migranti, lo scorso anno è stato tra i peggiori degli ultimi tempi. Il recente rapporto “Il Diritto d’asilo. Report 2023. Liberi di scegliere se migrare o restare?” di Fondazione Migrantes parla di oltre 2.300 tra morti e dispersi (gennaio-agosto 2023) solo nel Mediterraneo. E una delle rotte più pericolose è proprio quella che dalle coste nordafricane porta a Malta e alla Sicilia.
Il 2023 è stato l’ennesimo anno di stragi nel Mediterraneo: il naufragio mortale di Cutro e quello di Lampedusa di fine novembre (con vittima una bimba di appena 2 anni) sono solo le tragedie che hanno risvegliato di più le coscienze. Il pericolo e gli accordi non frenano le partenze, l’accoglienza presenta ancora delle falle e, purtroppo, gli scafisti senza scrupoli ne approfittano per mettere in pericolo uomini, donne e bambini giorno dopo giorno.