Consumo

Spesa 2019 all’insegna dei surgelati, quattordici chili pro-capite

ROMA – È stato un boom di surgelati sulle tavole degli italiani nel 2019. Per la prima volta in Italia il consumo pro-capite di cibo ‘sotto zero’ ha superato i 14 kg. La conferma arriva dal “Rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati in Italia” dell’Istituto italiano alimenti surgelati.

Il presidente Iias, Vittorio Gagliardi, ha infatti spiegato: “Il comparto alimentare nel suo globale ha avuto una leggera crescita molto interessante dello 0,4% invece il comparto surgelato avuto una vera e propria esplosione aumentando dell’1,3% nel suo globale, differenziando la parte del canale retail dal canale fuori casa: il primo è aumentato dell 1,5%, un magnifico dato che fa capire come oramai il consumo di surgelati sia entrato nelle case degli italiani, mentre il fuori casa è aumentato di circa 1,1%, e la dice lunga sul fatto che il surgelato non è più un prodotto emergenziale, ma ormai fa parte della routine della cucina italiana”.

A fronte di una crescita dei volumi, anche il valore di mercato del settore ha segnato un incremento passando dai 4,3-4,6 miliardi di euro del 2018 ai 4,4-4,7 miliardi di euro del 2019.Il 2020 era iniziato confermando il trend positivo del settore dei surgelati, ma l’emergenza legata alla pandemia da Covid -19 ha cambiato le abitudini alimentari degli italiani e anche il settore dei surgelati è stato interessato: “Il cittadino è stato costretto a creare degli stock, delle dispense casalinghe di prodotti e ovviamente per fare questa ha scelto prodotti che hanno una scadenza lunghissima come i surgelati oltre ad avere delle qualità nutrizionali che vengono ormai riconosciute a tutti i surgelati” ha continuato il presidente.

Nel primo quadrimestre 2020, le vendite complessive di surgelati nel canale retail hanno segnato un +13,5% con performance particolarmente positive nel segmento dell’ittico (+16,5%), degli snack salati (+21,5%), delle pizze (+12,5%) e delle patate (+12%). Anche il segmento del ‘porta a porta’ ha segnato nello stesso periodo un aumento significativo (fino a un +40% a marzo, rispetto al 2019).

Male invece l’intero comparto della ristorazione commerciale e della ristorazione collettiva: “Il fuori casa ha avuto una situazione drammatica; si ipotizza che si possa chiudere l’anno del fuori casa con meno 600 milioni di euro di mancato fatturato. Ci stiamo riprendendo, stiamo riaprendo i ristoranti e si sta riavviando la ristorazione collettiva. I surgelati giocheranno un ruolo importantissimo – ha concluso Gagliardi – per la gestione degli stock, per la sicurezza alimentare, per la riduzione dei costi e per la disponibilità”.