Ambiente

Nel mare delle Eolie rischia di estinguersi la foresta sottomarina di corallo bambù

PALERMO – Si è conclusa la campagna informativa “Proteggi Le Eolie” promossa da Aeolian Islands Preservation Fund con Blue Marine Foundation, alla quale hanno aderito importanti gruppi di ricerca, come Oceana, Filicudi Widlife Conservation, Nesos, l’International School for Scientific Diving, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e il Bioscience Research Center.

Gli studi hanno lo scopo di condividere informazioni sugli ambienti marini delle Eolie e promuovere la necessità di proteggere il patrimonio naturalistico. Nel corso della campagna, Oceana, organizzazione internazionale dedicata alla conservazione degli oceani, ha documentato oltre 900 specie marine, evidenziando sedici specie a rischio estinzione e alcune mai avvistate prima.

Oceana ha in particolare scoperto una straordinaria foresta sottomarina di corallo bambù, il corallo più a rischio del Mediterraneo esortando l’Italia a salvaguardare la vita sottomarina delle Eolie, definite come un “hotspot” della biodiversità. La campagna informativa è proseguita con il coinvolgimento dei ricercatori dell’associazione Nesos, con il monitoraggio delle popolazioni eoliane di uccelli marini e del falco della regina.

La Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN) ha condiviso gli studi sui camini idrotermali a Panarea, denominati “Smoking Land”, ambienti apparentemente inospitali che tuttavia nascondono una insospettata biodiversità. E ancora l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha aderito alla campagna per richiamare l’attenzione sulle risorse e sui rischi legati ai delicati sistemi idrotermali sottomarini, la cui alterazione potrebbe portare a conseguenze irreparabili sulla vita, non solo dell’ambiente marino.

“È urgente e necessario – si legge nel comunicato stampa dell’Aeolian Islands Preservation Fund – una maggiore tutela degli ambienti marini delle Eolie, minacciati dalle attività dell’uomo e dai cambiamenti climatici. Le azioni di conservazione del mare vanno di pari passo con lo sviluppo delle attività economiche, uno sviluppo che deve necessariamente essere sostenibile, tenendo conto dell’importanza di preservare l’eccezionalità naturalistica di queste isole”.