Fatti

Dpcm e ricongiungimento delle coppie internazionali

È entrato in vigore oggi, 7 settembre, il nuovo Dpcm emanato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con le misure di contenimento Covid che avranno validità fino al 30 settembre.

Tra le novità (poche) c’è una deroga per consentire il ricongiungimento delle coppie internazionali che finora erano rimaste separate a causa dei divieti di ingresso in Italia: ora chi si trova all’estero potrà entrare in Italia per raggiungere ‘la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente.

E’ consentito – si legge nel Dpcm – l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva.

Chi rientra dall’estero dovrà comunque sottoporsi a tampone obbligatorio se proviene da Paesi a rischio (Spagna, Malta, Grecia e Croazia). Obbligo di quarantena invece per chi arriva dalla Romania e dalla Bulgaria, e divieto di ingresso dagli Stati inseriti nella black list che attualmente comprende 16 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Montenegro e Kosovo.

Una vittoria per il movimento “Love is not tourism”. L’amore non è turismo. Un nome che è anche una dichiarazione di intenti quello che si è scelto il movimento internazionale delle coppie binazionali nato proprio con l’adozione dei primi lockdown nei paesi europei. “La chiusura delle frontiere internazionali sulla scia della pandemia di Covid 19 è stata – ed è ancora – sensata e persino necessaria”, si legge sul sito del movimento. “Ma l’amore non è turismo. Qui non si tratta di una semplice vacanza estiva, si tratta della salute mentale e del futuro delle persone in tutto il mondo“.

Love is not tourism chiede ai governi di tutto il mondo di introdurre un’eccezione alle restrizioni previste per i viaggi internazionali: che i partner di relazioni binazionali abbiano la possibilità di ricongiungersi.

Ora bisogna capire se verranno chieste delle prove della relazione stabile tra due persone di nazioni diverse. E in cosa dovrebbero consistere. Ad oggi,
sembra che per il ricongiungimento sia necessaria solo un’autocertificazione che attesti che l’extracomunitario andrà a vivere presso il domicilio/abitazione/residenza della persona con cui si ha “una comprovata e stabile relazione affettiva”anche se non convivente, e osservi il periodo obbligatorio di quarantena di 14 giorni. L’autocertificazione servirà anche per la comunicazione alla Asl. Si attendono comunque ulteriori chiarimenti dal Governo nei prossimi giorni.