Pezzi di Pizzo

New York a Palermo

Si parla tanto, e speriamo sempre di più, di Glocal. Ma intanto c’è un luogo assolutamente global a Palermo. Parliamo di Pizza One, il New York style fast food since 2003, un posto cult in via Cesareo, oggi via Giuseppe Insalaco, ad angolo con la misconosciuta via Prati, da non confondere con l’elegante quartiere romano. Siamo in quello che definisco il “Quartierino”, il luogo residenziale di elezione della cosiddetta “Palermo bene”, quel pezzo del quartiere Libertà che va da via Notarbartolo a Viale Lazio. Lì ad un angolo che potrebbe essere tra la 58esima e Broadway, vicino al nostro Central Park, cioè Villa Sperlinga, c’è un localino di tipica impronta newyorkese.

È una pizzeria con cucina con il classico taglio etnico della Grande Mela, sia per il cibo, sia per il personale multirazziale, sia per gli avventori. Tra una pizza Kebab, o con pollo e salsa barbecue, tra wraps e cartocci, tra aglio&olio e peperoncino da fare resuscitare un morto, c’è una clientela mista, un melting pot umano che attraversa tutti i ceti sociali. C’è la signora bene, magari pure nutrizionista, del palazzo di fianco che si prospetta elegante su piazza Unità d’Italia, l’ex ministro in pensione e l’elettrauto dell’angolo, il piazzista di materiale idraulico ed il dentista di successo.

Persone di una certa età e giovani millennial, ex playboy con il catenazzo d’oro e nerd che si rifugiano in città provenienti dalla City. Una trasversalità umana che a New York è normale, ma che nella braminica società palermitana, fatta a caste regolarmente separate, è un’anomalia assoluta. I palermitani da circolo del tennis o del Lauria non si mischiano con quelli di Borgo Molara o Settecannoli. Qui in via Cesareo da Pizza One invece si. Il posto può sembrare kitsch, il mangiare hard, gli avventori grunge, ma non c’è posto più frequentato di questo, senza distinzioni o infingimenti in città. Qualcosa di Global c’è a Palermo. Il resto è cronaca locale.

Così è se vi pare.