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Niko Pandetta, la lettera dal carcere rivolta ai detenuti: “Cambiare è possibile”

Niko Pandetta, il trapper catanese arrestato per spaccio che dovrà scontare almeno 4 anni di carcere, ha scritto una lettera dalla prigione.

Cosa ha scritto Niko Pandetta nella lettera

Questa è stata pubblicata dai social-manager e si chiama: “Insieme 2/2“. E’ la seconda parte della missiva che viene dedicata ai ragazzi detenuti.

In una parte della missiva, scritta dal rapper neomelodico, si legge: “E io nonostante tutto l’ho fatto, mi lascerò indietro gli ultimi fantasmi del mio passato e sconterò questa pena. Avrei voluto dire grazie allo Stato ma purtroppo mi tocca dire “nonostante” lo Stato. A tutti i ragazzi che sono in carcere e ci credono nel cambiamento, l’accanimento nei miei confronti sia una forza per voi e per quello che viviamo ogni giorno qua dentro. Oggi non siete più soli, avete un amico, Niko Pandetta. Io sono con voi, cambiare è possibile”.

La lettera di Niko Pandetta, fonte social network

Perché Niko Pandetta è in carcere

Il neomelodico catanese, nipote del boss Turi Cappello, arrestato Milano, e poi finito in carcere, aveva destato scalpore per il suo legame familiare con Salvatore Turi Cappello, boss mafioso al 41 bis, a cui aveva dedicato anche una canzone.

Negli ultimi anni di carriera, famose anche le sue apparizioni in tv, nella trasmissione “Realiti” per le sue dichiarazioni sui giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma anche per la sua hit da oltre 35 milioni di visualizzazioni su YouTube “Pistole nella Fendi”.