TRAPANI – “Chiamiamoli Stati Generali, o in qualunque altro modo, e concentriamoci sull’obiettivo. Siamo chiamati a costruire l’alternativa al centrodestra siciliano unendo tutte le forze di opposizione”.
Nino Oddo, fresco di riconferma al vertice del Psi regionale, dopo il congresso di Marsala, torna sulla linea politica uscita vincente dal dibattito socialista e tra socialisti. Non era scontata, perché nell’arcipelago riformista, che sta dentro e fuori il partito, e che ha partecipato al confronto congressuale, c’erano anime minoritarie ma agguerrite che hanno posto il problema dell’autonomia del Psi e dei rapporti problematici con il Pd. Oddo è stato chiaro sul punto: “Non ci sono spazi per altre soluzioni”. Ma ha voluto anche lanciare un appello ai compagni di viaggio: “Siamo pronti a partecipare ad un tavolo di confronto con tutte le forze d’opposizione, ma è necessario evitare un errore storico della sinistra, quello che mi piace indicare come la sindrome della puzza sotto il naso. Non possiamo permetterci di dividere il capello in due. Il centrodestra è forte ma è anche devastante per lo sviluppo della nostra Isola”.
La sua proposta di unire il fronte dell’opposizione ha registrato l’attenzione di Sud chiama Nord, dei Cinque Stelle ma anche del Pd e di Europa Verde.
“La presenza al congresso di Cateno De Luca, Nuccio Di Paola, del dem Daniele Vella in rappresentanza della segreteria regionale del Pd e di Antonella Ingianni, coordinatrice di Europa Verdi ha dato forza alla nostra idea. I loro interventi sono stati propositivi. Vorrei sottolineare due punti, in particolare. La necessità avvertita da tutti di lavorare per tempo ed in tempo alla nuova coalizione, evitando di pensarci soltanto sei mesi prima del voto. Ed anche la consapevolezza che fare sintesi sarà un processo da definire a tappe, perché le idee di ogni componente dovranno avere pari dignità e sostanza. L’Ars può essere un buon banco di prova. Non soltanto per chi ne fa parte, ma anche per fare entrare in Parlamento le istanze di chi, come noi, ne è fuori”.
Il congresso ha fatto perno sulle cinque petizioni nazionali che il Psi è pronto a portare in piazza e nei gazebo per raccogliere le firme: stop alle liste bloccate, no alla sanità gestita come un’azienda, sì alla dignità del lavoro, una nuova politica ambientalista e la difesa dell’istruzione come diritto e non come privilegio. “Sì, sono temi che considero carne viva nelle dinamiche siciliane. Il voto per il Parlamento nazionale deve tornare ad avere un valore. Ma qui da noi è bene fare una riflessione. Dobbiamo essere onesti, il ritorno alle preferenze è materia da maneggiare con cura. La triangolazione Stato, istituzioni e cittadini è ancora a macchia di leopardo in questa terra. Non possiamo dimenticare, parlo della mia provincia, quella di Trapani, le reazioni all’arresto ed alla morte di Matteo Messina Denaro. Abbiamo registrato un consenso malato nei confronti del boss, soprattutto a Campobello di Mazara e nella sua Castelvetrano. Dobbiamo fare i conti con queste realtà fino in fondo. Magari anche, la butto lì, chiedendoci perché l’80 per cento delle attività commerciali di San Vito Lo Capo sono riconducili a castelvetranesi. La sanità siciliana è allo sbando. Ma non è un problema organizzativo. C’è una strategia, quella di consegnarla ai privati. Faccio un solo esempio, anche questo del mio territorio. Trapani attende la Radioterapia da 14 anni ed i trapanesi continuano ad andare, soffrendo, nelle strutture palermitane o di Mazara del Vallo. La nostra proposta per ridare dignità al lavoro è semplice: detassazione totale per gli under 30, tassazione differenziata tra uomo e donna perché le retribuzioni non sono le stesse. Via le norme della Fornero e del Job Act che rendono più facili i licenziamenti. Qualcuno ha poi ancora dubbi sul fatto che stiamo uccidendo il nostro pianeta? Le politiche ambientaliste devono passare dalle parole ai fatti, così come la vertenza infrastrutture. In un Paese democratico l’istruzione è libera e non legata alle condizioni economiche. Guardiamo alla situazione siciliana, alla dispersione scolastica. Noi proponiamo più borse di studio per dare a tutti la possibilità di studiare”.
Al congresso ha partecipato il segretario nazionale Enzo Maraio ed ha voluto dire la sua anche Bobo Craxi. “Bobo è un amico ed è un amico dei siciliani. Maraio è una guida attenta ed autorevole di un’idea, quella socialista, che è sempre attuale. E se le cose nel nostro Paese e nella nostra regione non vanno per il verso giusto è anche perché c’è poco socialismo. Poco riformismo autentico. Un partito socialista forte manca anche ai nostri avversari. Ringrazio i compagni per la fiducia che mi hanno voluto rinnovare e non posso che confermare il mio impegno, anche a livello nazionale, con la responsabilità di vicesegretario del partito”.