Durante la manifestazione No pass a Bologna, una giovane studentessa ha raccontato la sua esperienza all’università, dove sarebbe stata allontanata, insultata e minacciata per essersi rifiutata prima di aderire al certificato verde e poi ad allontanarsi dalle lezioni.
“Ho deciso di non aderire a questo strumento di controllo e di discriminazione e mi sono sempre presentata in aula. Sono stata invitata a uscire da parte di chi mi controlla, mi è stato detto che non ho il diritto di seguire lezioni che la mia famiglia paga con una generosa dose di tasse annuali – ha raccontato Silvia, studentessa 20enne di Filosofia dell’Università di Bologna, durante la manifestazione No pass in piazza Maggiore -. (…) Un’ora dopo essere entrata, la professoressa è stata informata che non ero in possesso del Green pass e ha annullato la lezione perché mi sono rifiutata di uscire.
La reazione dei miei compagni di corso a seguito dell’annullamento della lezione, da parte di una studenssa che ha scelto liberamente di farlo, è stata di insulti, di scherno, pretese da parte dei pendolari di aver rimborsato il biglietto, invitandomi a non ripresentarmi (…). Fuori dall’università, un gruppo di miei colleghi si è riunito per minacciarmi”.
La giovane ha concluso con il richiamo al valore dell’umanità, spiegando come a suo avviso da “normative illegittime” scaturisca “violenza spropositata e odio legittimato”.