Politica

No pass, Lamorgese presiede Comitato per l’Ordine pubblico

Una “nuova eversione” sta montando nelle piazze, sobillata da estremisti di destra come i militanti di Forza Nuova, ma non solo. Una massa che cresce pericolosamente mentre ci si avvicina a venerdì, data in cui scatterà l’obbligo del Green pass per i lavoratori.
Sul punto Palazzo Chigi è fermo: non ci saranno passi indietro, ma l’attenzione è alta sul clima di tensione che c’è nel Paese. Anche perché l’Europa ci guarda: sugli scontri di Roma, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rispondendo a una domanda diretta del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, è stato costretto a rassicurare: “Siamo molto turbati, ma non preoccupati”: l’Italia non sta in mano ai fascisti”.

E sulla possibilità di uno scioglimento di Forza Nuova, il premier Mario Draghi ha affermato: “la questione è all’attenzione nostra ma anche a quella dei magistrati, che stanno continuando le indagini. Ora a questo punto noi stiamo riflettendo”.
Il venti ottobre arriverà alla Camera dei deputati la mozione del Pd sullo scioglimento dell’organizzazione neofascista. In quanto ai quattro firmatari del comunicato stampa di Forza nuova emesso il dieci ottobre, dopo l’attacco alla sede della Cgil di Roma, in cui si afferma che “il popolo ha alzato la testa e il livello dello scontro non si fermerà” – Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija – sono stati indagati per istigazione a delinquere aggravata dall’uso di strumenti informatici. Secondo i pm, “istigavano pubblicamente a commettere una pluralità di delitti e contravvenzioni”.

Al sabato nero di Roma, con l’attacco dei neofascisti alla Cgil, si risponderà quindi con una strategia “riveduta e corretta” di prevenzione e contenimento dei disordini che sarà messa a punto oggi nel corso della riunione – presieduta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Seduti allo stesso tavolo, nel Viminale, i vertici di forze di polizia e intelligence si confronteranno per capire gli errori fatti e per non ripeterli in futuro.

Le immagini di una Roma sfregiata da centinaia di violenti – seicento i neofascisti identificati – hanno fatto il giro del mondo e l’input che arriva anche da Palazzo Chigi è quello di serrare le fila e gestire nel migliore dei modi le prossime manifestazioni.

Già per venerdì – primo giorno della certificazione obbligatoria – sono annunciate proteste e si proseguirà poi sabato con altre iniziative dei no vax.

Si guarda al vertice G20 del trenta e trentuno ottobre a Roma alla Nuvola, luogo che si presta a essere presidiato a differenza del centro cittadino.

Dopo la riunione di oggi, i Prefetti italiani convocheranno i Comitati provinciali in tutt’Italia per tradurre sul proprio territorio le indicazioni emerse.

In sostanza, si dovrà far tesoro di quel che non ha funzionato: grande attenzione, dunque, nella concessione delle piazze, massimo rigore contro i cortei non autorizzati, fitta attività info-investigativa per conoscere il numero e la qualità dei manifestanti e predisporre un adeguato dispositivo di ordine pubblico.

E soprattutto analisi preventiva delle chat per intercettare intenzioni ostili.

E’ stata poi decisa una linea dura con i “professionisti della violenza”.

Ma nella sede della Cgil violata, oltre a volti ben conosciuti alle forze dell’ordine come quelli dei capi di Forza nuova, c’erano anche altri assolutamente ignoti. Una ‘zona grigia’ di persone esasperate dalla crisi economica sensibili alle istanze ribellistiche e anti-sistema di formazioni come i neofascisti che in questi anni di pandemia hanno fatto proselitismo in questo bacino come in anni passati hanno fatto nelle curve degli stadi.

Sui fatti di Roma la ministro Luciana Lamorgese riferirà alla Camera il 19, tra le proteste di FdI che avrebbe voluto un’informativa più tempestiva e chiede anche “se ci siano stati agenti che hanno sobillato la folla”.

E su quello che è successo nella Capitale ha acceso un faro anche il Copasir che, fa sapere il presidente Adolfo Urso, acnhe lui di FdI, ha attivato un’istruttoria per “verificare le modalità procedurali adottate nella predisposizione delle misure utili a garantire l’ordine pubblico”.

In sostanza, visto che da tempo l’intelligence segnala il rischio di infiltrati nelle manifestazioni, si vuole capire se gli alert degli 007 siano stati acquisiti dalle forze di polizia nella predisposizione dei servizi di ordine pubblico. Il direttore dell’Aisi Mario Parente è atteso giovedì al Comitato e potrebbero seguire altre audizioni sul tema.