Editoriale

No-Tutto, rigassificatori e termovalorizzatori

Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, e tutte le istituzioni della provincia hanno dichiarato la loro gioia quando è stato comunicato che sarebbe stato impiantato un rigassificatore, assicurando estrema rapidità nell’approvazione dei documenti previsti dal relativo iter burocratico.

A Porto Empedocle, una burocrate fuori dal mondo ha detto subito “No” all’immediata costruzione del rigassificatore dell’Enel, le cui autorizzazioni sono state rinnovate regolarmente di anno in anno, come dichiarato dal presidente dell’azienda, Francesco Starace.

Abbiamo chiesto al dirigente superiore di quel burocrate di emettere un provvedimento di annullamento, in modo da far procedere all’apertura del cantiere immediatamente. Tale dirigente non ci ha ancora comunicato se ha provveduto nel senso da noi indicato.
La disastrosa situazione economica e sociale della Sicilia, con una disoccupazione doppia a quella della media nazionale e un Pil dimezzato rispetto a quello delle regioni del Nord, deriva da questa mentalità meschina, chiusa e becera, di gente che non fa e impedisce agli altri di fare, ammantando i dinieghi di inesistenti violazioni paesaggistiche e simili.

Altri dinieghi dai No-Tutto sono arrivati appena l’apposito Nucleo di valutazione della Regione ha dato il via libera ai due termovalorizzatori, oggi termocombustori, da insediarsi uno nell’area industriale di Gela (spopolata) e l’altro nell’area industriale di Catania. Le urla di questi dissennati falsi ambientalisti sono basate sulla loro ignoranza dei più moderni processi di termocombustione, che non hanno nulla a che fare né con i termovalorizzatori di vecchia generazione e mai con gli inceneritori, che erano dei semplici forni inquinanti.

Dispiace ancor più che rispetto a questi lamenti da guerra troiana si affianchino parlamentari del Movimento 5 stelle, ovviamente altrettanto ignoranti della materia, che parlano soltanto per sentito dire e senza avere avuto cura di documentarsi sui processi e sulle realizzazioni di questi impianti.
Costoro non hanno la minima cognizione di ciò che sia l’economia circolare, secondo cui qualunque residuo di prodotti non debba essere gettato nelle discariche, bensì riutilizzato in un modo o nell’altro.
Siamo rimasti trasecolati nel leggere l’intervista dell’assessora regionale alla Transizione ecologica del Lazio (del Movimento 5 stelle), Roberta Lombardi, la quale ha affermato una serie di evidenti bugie, crediamo non dette in malafede bensì per somma ignoranza in materia.

Prima bugia: ha continuato a chiamare gli impianti inceneritori e non termocombustori, con ciò confermando di non conoscere l’enorme progresso tecnologico del sistema produttivo da allora a oggi. Seconda bugia relativa al tasso di inquinamento, che per tale assessora sarebbe elevato, ignorando, invece, che un impianto di termocombustione inquina come un autobus della romana Atac.
Terza e quarta bugia relativa a tempi e costi di costruzione: non ci vogliono “dai 4-5 anni fino agli 8-10”, ma soltanto 2-3 anni. Il costo, inoltre, non sarebbe di 700-800 milioni, come dichiarato, ma intorno ai 300 milioni; per di più, la spesa potrebbe essere finanziata, come si sta facendo in Sicilia, con il project financing.

La Sicilia, oltre a turismo e agricoltura, dovrebbe diventare sorgente di energia, anche approfittando del transito delle infrastrutture del gas che provengono da un lato dall’Algeria, approdando a Gela, e dall’altro dalla Tunisia (via Mazara del Vallo). A proposito di transito, vogliamo ricordare che l’Ucraina incassa una tassa per il transito del gas dalla Russia all’Europa.

Tornando all’Isola, la Regione dovrebbe approvare immediatamente le oltre centinaia di domande per impianti solari, eolici e rinnovabili, in modo da ottenere in tempi brevi una produzione di energia quantomeno pari al suo fabbisogno. Su questa energia, la Regione dovrebbe puntare i piedi con il Governo nazionale, per ottenere un ristoro sotto forma di riduzione delle imposte per i consumi isolani di imprese, Enti pubblici e famiglie.

La questione dell’energia è centrale non soltanto oggi ma lo sarà anche per il futuro di tutto il Paese. Solo degli imbecilli e incapaci non si pongono il problema di come aumentare subito e in modo robusto la produzione di qualunque tipo, anche da biomasse e geotermico.