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“Non solo fisco”: obiettivo puntato sui temi economici di scottante attualità

L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania lancia, in partnership con il Quotidiano di Sicilia, una nuova rubrica, uno spazio editoriale animato da colleghi specializzati che ha come obiettivo accompagnare i lettori nella comprensione dei temi economici, offrendo una lettura critica e di immediata comprensione. La rubrica raccoglierà, infatti, contributi che riguardano anche il mondo delle imprese, lavoro, previdenza, finanziamenti, enti locali, management e, ovviamente, affronterà i temi di scottante attualità che accendono il dibattito politico. Non solo tasse, quindi.

Un nuovo contenitore mensile pensato per approfondimenti chiari, sintetici e concreti. Lettura e interpretazione, che per natura e inclinazione, caratterizzano l’approccio di chi li racconta: professionisti che quotidianamente operano nel mondo dell’economia reale; professionisti che lavorano fianco a fianco con imprese e contribuenti; professionisti, è bene precisarlo, iscritti a un Ordine Professionale. Gli ordini professionali hanno, prima di tutto, il compito di salvaguardare il cittadino dall’esercizio illegittimo di determinate professioni regolamentate. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di liberi professionisti che complessivamente contano oltre il 6% della forza lavoro del nostro Paese.  I professionisti dell’area medica, legale e amministrativa rappresentano il settore trainante del comparto delle libere professioni e costituiscono quasi 1/3 dell’universo professionale. In particolare, il numero degli avvocati sfiora le 200 mila unità, i medici sono circa 140 mila, mentre i consulenti aziendali superano le 220 mila unità. Seguono architetti, ingegneri, psicologi e chiudono l’elenco i notai con 4 mila iscritti.

In Italia esistono 26 ordini e collegi professionali che includono, approssimativamente, oltre 2 milioni e 300 mila iscritti e se consideriamo anche i dipendenti che lavorano presso gli studi, il numero aumenta per arrivare a circa 6 milioni e mezzo di lavoratori che generano 215 miliardi di euro, pari a circa il 13% del Pil del nostro Paese.

L’ammissione ad un ordine, controllato dal Ministero della Giustizia, presuppone il possesso, da parte del professionista, di determinati requisiti, che non riguardano solo il titolo di studio. Un laureato in economia e commercio non può, ad esempio, esercitare la professione di Commercialista senza aver svolto un adeguato periodo di tirocinio, aver superato un esame di stato ed essere in possesso di una fedina penale immacolata. Gli ordini, quindi, non sono delle lobby a protezione degli aderenti hanno, invece, il compito di tutelare i cittadini riguardo a prestazioni professionali che, essendo di tipo intellettuale, non sono sempre valutabili secondo standard normativi rigorosi. Gli Ordini Professionali garantiscono la qualità delle prestazioni erogate dagli iscritti vigilando su un contesto di mercato dove vengono sempre più spesso proposte prestazioni, ad esempio da imprese, che le erogano sotto forma di servizi, spersonalizzate e quindi senza alcuna garanzia per i terzi. L’appartenenza ad un Ordine Professionale è, invece, una garanzia. Il percorso, a tutela di contribuenti e imprese, che un commercialista deve seguire, infatti, prevede: laurea, tirocinio, abilitazione, iscrizione all’Ordine, obbligo di assicurazione, aggiornamento, antiriciclaggio, privacy, rispetto del codice deontologico e ossequio dell’etica professionale. Tutto ciò ha un “valore” che si traduce in consulenza che “crea” valore per il sistema economico; tutto ciò distingue i professionisti appartenenti ad un Ordine professionale da tutto il resto; tutto ciò si traduce in competenza e professionalità che, da oggi, saranno al servizio dei lettori del Quotidiano di Sicilia.

Il Consiglio dell’ODCEC di Catania