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Sicilia orientale sotto la pioggia, i geologi “Cosa ci aspetta nelle prossime ore”

 La Sicilia orientale (prima fra tutte la zona del siracusano) si è svegliata questa mattina sotto una pioggia battente e un forte vento. Il ciclone del Mediterraneo, chiamato Medicane, è alle porte, come ampiamente previsto.

Massimiliano Fazzini (geologo – climatologo – Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale) è intervenuto su quanto sta avvenendo in queste ore in Sicilia e su quello che ci aspetta.  

“Il ciclone posizionato dalla scorsa domenica a Sud Sud-Est della Sicilia, infatti, sta risalendo verso Nord, irrobustendo la propria struttura e trasformandosi seppur lentamente in un TLC (Tropical-Like-Cyclone). Si può iniziare a collegare tali strutture bariche “simil tropicali” all’aumento delle temperature delle acque superficiali del Mare Nostrum”.

C’è purtroppo da attendersi, in base all’evoluzione appena descritta, che fenomeni precipitativi di notevole intensità possano manifestarsi sulla porzione più meridionale ed orientale dell’Isola, con amplificazione degli stessi nelle aree morfologicamente “sopravento” rispetto alla direzione di provenienza delle masse d’aria più instabili.

Le fenomenologie precipitative saranno accompagnate da venti molto intensi che ruoteranno in senso antiorario intorno al minimo ciclonico e proverranno di conseguenza da Nord Est, provocando un deciso incremento del moto ondoso”.

Collegamenti con il cambiamento climatico

 E’ possibile collegare questa perturbazione estrema al climate change?

“Certamente, qualora tali tipi di cicloni si formassero “una tantum” rappresenterebbero a livello statistico un cosiddetto “outlayer” e dunque non dipenderebbero da variazioni del clima globale  – ha concluso Fazzini – ma nell’ultimo decennio, i medicane si formano nel bacino Mediterraneo nei mesi autunnali, con una frequenza di 1,5 all’anno (dato ENEA) per cui si può iniziare a collegare tali strutture bariche “simil tropicali” all’aumento delle temperature delle acque superficiali del Mare Nostrum”. 

 E chiaro è anche, dalla Sicilia, il Presidente della SIGEA Sicilia, geologo Sergio Di Marco che è sul posto.

Le previsioni per i prossimi giorni

 “Le previsioni per i prossimi giorni indicano un ulteriore approfondimento del vortice di bassa pressione con il persistere della pioggia, delineando uno scenario fortemente preoccupante.

Le mutate condizioni del clima – ha affermato il geologo Sergio Di Marco, Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale sezione Sicilia – che hanno trasformato eventi metereologici eccezionali a cadenza pluridecennale in eventi frequenti che si manifestano anche più volte l’anno, richiedono un ulteriore sforzo e una progettazione che non sia solo di tipo emergenziale.

La frequenza con cui si ripropongono le drammatiche scene a cui stiamo assistendo in queste ore dimostra inequivocabilmente che bisogna riprogettare lo sviluppo del territorio in un’ottica nuova cercando di rimediare ad errori di decenni di mancate e/o inappropriate pianificazioni territoriali.

La fragilità del territorio etneo sotto gli occhi di tutti

La fragilità del territorio etneo sta emergendo in tutta la sua drammaticità ed in particolare vorrei sottolineare come le situazioni di grave criticità si stiano manifestando non solo nelle aree maggiormente urbanizzate ma anche in quelle rurali, interessando interi bacini idrografici sia per ciò che concerne le conseguenze dei deflussi idrici di piena che la stabilità dei versanti.

Ciò è segno che l’individuazione delle misure di prevenzione e mitigazione dei rischi non possono essere demandate ai singoli amministratori locali, ma richiedono una visione di insieme che attenzioni globalmente l’assetto idrogeologico e tutte le componenti che concorrono a definirlo.

Come SIGEA Sicilia continueremo ad impegnarci nella salvaguardia della qualità dell’ambiente naturale ed antropizzato e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse, mettendo a disposizione degli enti preposti le nostre competenze e il nostro impegno”.