Il 6 Agosto 1945 fu sganciata su Hiroshima in Giappone la prima bomba atomica della storia ed il giorno 9 seguente la seconda su Nagasaki. Ambedue non “basi militari”, con l’eccidio di circa 300 mila giapponesi, quando un mese prima il Giappone aveva avviato vie diplomatiche per una resa incondizionata dopo la capitolazione della Germania, il 7 Maggio 1945.
Le città furono scelte “non militarizzate” perché se ne potesse vedere l’effetto “pulito” della bomba e la decisione tenuta segreta durante i due anni di preparazione; talmente “classified”, che alla morte di Roosevelt il 12 aprile del 1945, il successore Harry S. Truman dovette d’urgenza essere messo a conoscenza di tutto perché, pur vice presidente, ignorava il progetto, l’esistenza, la decisione bellica! Che sia pure dopo 4 anni fu vendetta per l’attacco a Pearl Harbor (7 Dicembre 1941)del Giappone, ore prima della dichiarazione di guerra.
Quel che produsse portò Oppenheimer – fisico di origine tedesca e padre di fatto della bomba – , a dire” sono diventato morte, distruttore di mondi!”. Ed Eisenhower vincitore della guerra in Europa “non è così che si vincono le guerre”: che in Ucraina, viene vista come una soluzione possibile.
In politica di scena “l’eroismo” di Mike Pence, vice presidente di Donald Trump, che il 6 Gennaio del 2020 da Presidente ex officio del Senato pose in votazione e fece approvare il risultato elettorale che dava Biden vincitore dell’elezione del 46° Presidente Usa, mentre un gruppo di facinorosi assaliva il Campidoglio ove il Senato era riunito per l’atto di convalida dei voti ottenuti dai due contendenti.
I due eventi USA sono significativi di un modo ancestrale di comunicare con l’intento di convincere il mondo che se nessuno è perfetto, loro lo sono. E si va dai grandi avvenimenti ai più modesti che tuttavia hanno valenza in un gregge di ben 335 milioni di abitanti di una potenza che tale è: economicamente e militarmente.
Mike Pence che da vice presidente si fece notare per non avere mai aperto bocca, pur sempre al fianco di Trump che lo aveva scelto nel 2016 perché era “cristiano, conservatore, repubblicano” come amava definirsi, ha annunciato che si presenterà alle Primarie del GOP (repubblicani) nel febbraio del prossimo anno in Iowa infittendo la lista dei candidati: ma nei sondaggi ha solo 3% contro il 17 di De Sanctis ed il 56 di Trump. Spera di attrarre i “veri” repubblicani conservatori e sulla impossibilità per ragioni giudiziarie di Trump di essere nei ballot. Nessun commento del Donald nazionale che lo ritiene un “inetto” traditore della “giusta causa”.
I democratici che rischiano un Biden II, sperano in un repubblicano non guerrafondaio come Pence. Stanno facendo il possibile per far chiudere le quattro imputazioni di Trump prima che inizino le primarie e lasciare un repubblicano – oggi maggioranza – vincere per evitare che un babbo morto in corso di mandato lasci un Vice come l’attuale, Presidente.
Nulla in politica accade mai per caso.