Una nuova varietà di quercia in Sicilia. Si tratta del quercus virginiana mill, noto anche come leccio della Virginia o quercia del sud o quercia viva, una quercia sempreverde nativa del Nord-America e diffusa negli Stati Uniti sud-orientali. L’autorizzazione alla raccolta del materiale della propagazione forestale (piante, talee, sementi, parti di piante) è stata concessa dall’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente in Sicilia; il prelievo dei materiali avverrà presso il sito n. 16 “Valle dell’Anapo”, ricadente nella regione di provenienza 7.2 Siciliana meridionale. Al contempo, la struttura competente del comando del corpo forestale della Regione Siciliana procederà all’aggiornamento del “Registro regionale dei materiali di base” sul sito istituzionale, con l’inserimento della specie quercus virgiliana.
La produzione e commercializzazione di materiale di propagazione forestale (piante, talee, sementi, parti di piante), e quindi il settore del vivaismo forestale, è disciplinato nel territorio nazionale dal decreto legislativo 10 novembre 2003, numero 386 “Attuazione della direttiva 1999/105/Ce” relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione” che ha abrogato la precedente normativa (legge 269/73) ed ha introdotto nuove norme relative ai requisiti dei materiali forestali di base, alla licenza per la produzione, ai certificati di provenienza, alle modalità di movimentazione ed identificazione dei materiali di moltiplicazione, ai requisiti per la commercializzazione, al registro dei materiali di base, ai controlli. La legge ha come scopo la conservazione della selvicoltura, per finalità di produzione legnosa e per garantire protezione paesaggistica e ornamentale, finalizzate al recupero ambientale, alla rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, alla ricostituzione di cenosi forestali scomparse, al miglioramento ambientale degli agro-ecosistemi, alla forestazione urbana.
La quercia virginiana è un simbolo del profondo Sud degli Stati Uniti. A seconda delle condizioni di crescita, può assumere un aspetto cespuglioso o di albero vero e proprio; in quest’ultimo caso raggiunge i 20 metri di altezza con una chioma larga fino a 27 metri. I rami più bassi spesso si sviluppano verso il basso fino a lambire il suolo, per poi curvare nuovamente verso l’alto. I rami spesso ospitano altre specie vegetali, quali Tillandsia recurvata, Tillandsia usneoides, Pleopeltis polypodioides e altre piante emiparassite. Le radici sono molto ramificate e sin da giovane la pianta sviluppa un fittone profondo. Questa caratteristica, assieme al centro di gravità relativamente basso, rendono la quercus virginiana molto resistente al vento, compresi i violenti uragani tipici del suo areale. Il legno della quercus virginiana è duro, pesante e difficile da lavorare, ma molto resistente.
Per questa peculiarità, in passato i suoi tronchi erano usati per le travi della struttura delle navi di legno. I nativi americani un tempo estraevano un olio da cucina dalle ghiande ed, inoltre, usavano tutte le parti della quercia viva per scopi medicinali, foglie per fare tappeti e corteccia per i coloranti. Nell’antichità la quercus virginiana veniva utilizzata in medicina per curare la dissenteria. Oggi gli usi principali consistono nel fornire riparo e alimentazione per la fauna selvatica. Questo albero ha infatti una chioma molto densa che, oltre a renderla una perfetta pianta da ombra, fornisce un sito di nidificazione per molte specie di mammiferi.