ROMA – Il mercato del lavoro non è tutto (in) nero. Rispetto all’anno scorso, infatti, l’Isola registra un incremento favorevole delle offerte di lavoro provenienti dalle imprese, e in particolare dal settore del commercio e del turismo. Il livello di crescita occupazionale della Regione si piazza bene anche su scala nazionale.
Infatti, secondo il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, le maggiori opportunità lavorative si confermano offerte dalle imprese del Nord ovest, che programmano 107mila entrate nel mese corrente e 416mila nel trimestre dicembre-febbraio, seguite però dalle aziende del Sud e delle Isole con 88mila posizioni lavorative ricercate nel mese di dicembre, e 308mila nel trimestre.
In particolare, in Sicilia si prevedono 18.760 nuove assunzioni a dicembre, rispetto alle 352mila totali in Italia. La cifra sale nell’Isola a 64.250mila lavoratori previsti in entrata per l’intero trimestre dicembre-febbraio 2024, con un incremento di 1.000 assunzioni rispetto al mese di dicembre dell’anno scorso, e con 2.500 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dicembre-febbraio del 2022.
Il numero maggiore di offerte di lavoro si registra nel capoluogo, con 4.970 assunzioni per il mese di dicembre, affiancato dalla provincia di Catania con 4.560 nuovi lavoratori in entrata nello stesso mese. Segue Messina con 2350 nuove assunzioni. In coda con il dato più basso Enna, con 390 lavoratori in entrata. Questo quadro si inserisce nel boom delle assunzioni su scala nazionale, ben 352mila, previste sia con contratti a tempo indeterminato, 84mila unità, che, soprattutto, con contratti a tempo determinato, con oltre 188mila unità, pari al 53,5 % del totale. Rispetto a un anno fa si registrano 23.000 assunzioni in più, con un incremento del 7%; offerte che raggiungo le 84mila assunzioni per il trimestre, con un incremento del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2022.
A tenere alta la domanda di lavoro sono soprattutto le imprese del turismo e del commercio che programmano rispettivamente 70mila e 56mila entrate con l’approssimarsi delle festività natalizie, registrando il 6,7% e il 13,1% in più rispetto ad un anno fa.
In dettaglio, l’industria, e in particolare le imprese della meccatronica e della metallurgia, ricerca a dicembre circa 93mila lavoratori, mentre i servizi ne recuperano 259mila. Ancora consistenti anche le opportunità di occupazione nel settore dell’edilizia, che programma 30mila ingressi. Un dato che invece resta fermo è quello sulla difficoltà di reperimento che riguarda 171mila profili ricercati, pari al 48,5% del totale delle assunzioni previste, un valore superiore di 3,3 punti percentuali rispetto al 2022.
Una carenza determinata, insomma, dalla mancanza di candidati. Tra le professioni di più difficile reperimento, infatti, il Borsino Excelsior segnala gli specialisti nelle scienze della vita (che includono farmacisti, biologi, veterinari, agronomi); i tecnici dei processi produttivi di beni e servizi (di difficile reperimento nel 61,9% dei casi), i tecnici della salute (61,4%), gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (72% per entrambi), i fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica (69,3%) e gli operai specializzati (68,8%). Anche la richiesta di lavoratori immigrati aumenta rispetto allo scorso anno, passando dai 62mila profili ricercati a dicembre 2022 agli attuali 72mila, con 10mila lavoratori in ingresso in più.