PALERMO – Tempi più lunghi, quest’anno, per poter presentare le istanze ai fini del riconoscimento dei Distretti produttivi della Regione siciliana. Un anno straordinario, in negativo, quello appena passato, e ora non sembrano vedersi all’orizzonte tempi migliori. In questa ottica di prosecuzione dell’emergenza sanitaria e della necessità di contrastare al massimo i contagi, e allo stesso tempo permettere alle diverse realtà produttive e imprenditoriali di continuare a lavorare il più e il meglio possibile, è stato firmato dall’assessore regionale delle Attività produttive, Girolamo Turano, il decreto n.3 che “reputa necessario, esclusivamente per l’anno 2021, l’ampliamento dei termini per la presentazione delle istanze di riconoscimento nell’arco temporale dall’1 gennaio al 31 maggio 2021”.
Una scelta che vuole venire incontro a tutte quelle imprese che stanno lavorando per portare avanti una scelta di innovazione e crescita, in un momento pieno di impedimenti e difficoltà impreviste. Lo scorso anno, proprio all’inizio del lockdown, per i distretti produttivi era stato emesso un nuovo decreto di aggiornamento dei criteri di individuazione e le procedure di riconoscimento dei distretti produttivi.
Rifacendosi alle linee guida europee, il decreto individua il distretto produttivo quale un sistema produttivo omogeneo, caratterizzato da un’elevata concentrazione di imprese industriali, prevalentemente di piccola e media dimensione e dall’elevata specializzazione produttiva e anche come cluster di imprese.
Alla base di tutto sta il concetto di “rete”: distretto è quello formato da imprese che svolgono attività simili secondo una logica di filiera, verticale o orizzontale, e un insieme di attori istituzionali aventi competenze ed operanti nell’attività di sostegno all’economia locale. Il distretto produttivo, in questi termini, diventa espressione di un territorio in un dato ambito, definito dalla capacità del sistema delle imprese e delle istituzioni locali di sviluppare una progettualità strategica che si esprime in un ‘Patto’ per lo sviluppo del distretto, conforme agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti e di internazionalizzazione dell’economia siciliana nonché con le strategie territoriali dei programmi regionali finanziate dalla Unione Europea.
Ai fini del riconoscimento del distretto, sono stati individuati degli indicatori, che fanno in questo caso fede al dato reso disponibile dalle camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato. Il distretto deve presentare al suo interno un elevato grado di integrazione produttiva e di servizio documentabile dall’analisi organizzativa delle catene di fornitura riscontrabile per almeno un terzo delle imprese aderenti al patto e desumibile sulla base della dichiarazione effettuate dai soggetti proponenti, ed essere in grado di esprimere capacità di innovazione tecnologica, comprovata dai relativi processi di produzione o dalla presenza di imprese leader nei singoli settori, nonché dalla presenza di istituzioni specifiche.
Possono fare parte del distretto produttivo le imprese con sede, anche operativa, nel territorio regionale, le associazioni di categoria di settore, gli enti ed associazioni pubblici e privati, consorzi, fondazioni, aziende speciali, società a partecipazione pubblica, che svolgono attività nell’ambito della promozione, della ricerca e dell’innovazione, finalizzate allo sviluppo del sistema produttivo, gli enti locali territoriali, le autonomie funzionali, le istituzioni pubbliche e private riconosciute ed attive nel campo dell’istruzione e della formazione professionale, le università.