Dopo sedici anni di blocco il personale dirigente della Regione Siciliana vedrà rinnovato il proprio contratto, su decisione del governo Musumeci.
Il governo regionale ha autorizzato l’Aran a riavviare il percorso di certificazione del Contratto collettivo. Il nuovo accordo presenterà delle novità, a partire dal compenso.
Dal punto di vista economico, il contratto riconosce esclusivamente l’adeguamento tabellare in misura identica a quella di tutti i comparti pubblici (in totale, meno di diecimila euro per ogni dirigente). Pone, tuttavia, le basi per differenziare sensibilmente, in futuro, le retribuzioni cosiddette “di posizione” che dovranno essere ancorate alle effettive responsabilità, con esclusione di appiattimenti che hanno finora consentito la “fuga” dalle postazioni più complesse. Per raggiungere tale risultato, ottenuta la certificazione del contratto, l’assessore Marco Zambuto ha dato disposizioni al dipartimento di impartire stringenti direttive all’Aran.
Dal punto di vista giuridico, la disciplina della dirigenza viene allineata a quella statale e viene introdotto un articolato codice disciplinare, del tutto mancante nel vecchio contratto: ben 9 dei circa 70 articoli del contratto disciplinano puntualmente, per la prima volta, doveri, responsabilità e sanzioni.
“Il rinnovo del contratto è un atto dovuto e lo abbiamo compiuto. In un anno abbiamo dato al personale dell’amministrazione regionale, comparto e dirigenza, quello che altri governi prima di noi hanno cinicamente negato, pur trattandosi non di scelte ma di atti imposti dalla legge. – dice Musumeci – Proprio per questo mi sento legittimato a chiedere di più ai dipendenti: uno sforzo maggiore, più impegno, più partecipazione. Il mio giudizio critico è fin troppo noto su una larga fascia della burocrazia. Spero che tutti adesso vogliano fare fino in fondo il proprio dovere. Dal canto nostro, abbiamo già pronto anche il Piano formativo, che aiuterà il personale ad acquisire nuove abilità e conoscenze. – conclude – Ringrazio l’assessore Zambuto per l’impegno con cui ha seguito la definizione delle procedure. Sono convinto che la nuova disciplina negoziale, assieme alla riorganizzazione delle strutture dirigenziali voluta dalla Giunta con il taglio di circa 400 posizioni dirigenziali, possa contribuire ad una svolta nella gestione della amministrazione regionale”.