Nessun colpo di scena al Senato. Da giorni se ne parlava e ieri è arrivata la conferma dal ministro della Salute, Roberto Speranza: il Governo Conte sceglie la linea della prudenza e con un nuovo Dpcm proroga al 31 luglio le misure per il contenimento del Covid-19.
“Non possiamo abbassare la guardia e per questo dobbiamo rispettare le regole” – ha esordito il ministro nella comunicazione in Aula al Senato, illustrando il contenuto del nuovo Dpcm – Non siamo ancora in un posto sicuro, è un virus subdolo”.
Speranza ha riferito che il numero dei contagiati nel mondo ha superato la soglia dei 13 milioni e i deceduti sono oramai più di mezzo milione: “è del tutto evidente che non possiamo abbassare la guardia. Non dividiamoci su questo, vi prego”.
Nel suo intervento il ministro ha ripercorso anche le tappe dell’emergenza ammettendo che il Governo si è trovato di fronte ad una emergenza senza precedenti “e senza un manuale di istruzioni”: “Per primi in Occidente – ha detto – siamo stati costretti ad affrontare una emergenza sanitaria senza precedenti dal dopoguerra; ci siamo misurati con difficoltà e problemi inediti per tipologia e dimensioni”.
“Abbiamo combattuto – ha aggiunto – con coraggio e determinazione senza avere un manuale d’istruzione da consultare per orientare le nostre scelte” e “quale fosse la scelta giusta in ogni singolo passaggio non c’era scritto da nessuna parte”.
Il ministro ha aggiunto che “quando uso il plurale, il mio non è mai un plurale maiestatis riferito al governo nazionale. Mi riferisco all’Italia, alla nostra nazione nel suo insieme”.
“Mi riferisco – ha proseguito Speranza – a tutte le istituzioni repubblicane, governo, regioni, comuni, province. E soprattutto a tutti gli italiani che hanno svolto un ruolo determinante facendo sacrifici inimmaginabili, al personale sanitario, alle forze di polizia, ai volontari, ai lavoratori che, per assicurare i servizi essenziali, hanno continuato a svolgere le proprie attività anche durante il lockdown. Non finiremo mai di ringraziare queste donne e questi uomini”.
Le principali misure prorogate
“Per convivere con il virus, sino al vaccino, per riaccendere tutti i motori della nostra economia, per affrontare i gravi problemi sociali che vediamo crescere nel nostro paese, non dobbiamo arretrare di un millimetro sulle misure di prevenzione”, ha sottolineato il ministro della Salute.
Quindi “in coerenza con questa impostazione il governo intende adottare, a seguito di questo passaggio parlamentare, un nuovo dpcm che proroghi le misure attualmente vigenti sino al 31 luglio”.
E le principali misure prorogate sono – ha ricordato il ministro: “Obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, il divieto di assembramenti, sanzioni penali per chi viola l’obbligo di quarantena, divieto di ingresso o quarantena per chi arriva da Paesi extra Eu e controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine”.
“Questa ultima misura che ho adottato con mia ordinanza – prosegue il ministro – è direttamente correlata alla grave situazione di contagio in un numero crescente di aree nel mondo. La scelta è chiara. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi ed è per questo che abbiamo scelto, ancora una volta, la linea della massima prudenza”, sottolinea.
“Su proroga stato di emergenza confronto in Cdm, poi con Parlamento”
Nel suo discorso a Palazzo Madama, Speranza ha posto in più occasioni l’accento sulla volontà del Governo Conte di trovare un dialogo leale con il Parlamento, garantendogli un ruolo da protagonista nella fase decisionale: “Discuteremo nuovamente sia alla Camera che al Senato – ha spiegato il ministro – con uno specifico ordine del giorno dell’eventuale proroga dello stato di emergenza. Voglio essere molto chiaro: al momento nessuna decisione è stata assunta. Dovrà riunirsi il Consiglio dei ministri e personalmente sono profondamente convinto che il Parlamento debba essere pianamente protagonista del percorso decisionale, nel rapporto di fiducia che lo lega al governo”.
“Il presidente del Consiglio mi ha ribadito la sua piena disponibilità ad un ulteriore momento di confronto ‘ad hoc’ sul tema con il Senato e la Camera – ha aggiunto Speranza. Con la stessa franchezza credo risulti evidente a tutti che io non considero archiviata la fase di emergenza. Il punto aperto è discutere gli strumenti per affrontarla; valuteremo anche con il confronto con le camere tutte le ipotesi in campo. Nessuna può essere esclusa. Sono convinto che lo stato di emergenza non possa che essere legato ad un periodo eccezionale e limitato alla vita del nostro Paese”.
“A seguito di diversi piccolo focolai che si sono manifestati in questi ultimi giorni – ha proseguito il ministro – sono passate da 1 a 5 le Regioni con indice Rt sopra 1, e conviviamo con piccole catene di contagio di cui non sempre è facile riscontrare l’origine. Sia dai dati internazionali, che da quelli nazionali, risulta confermata la valutazione che la partita per arginare prima e sconfiggere dopo il Covid è tutt’alto che terminata. Ecco perché dobbiamo muoverci ispirati dal principio di massima precauzione non sottovalutando nessun segnale di pericolo e sempre pronti a intervenire in modo proporzionale alla situazione di epidemiologica”.
“Un confronto – ha sottolineato – è certamente necessario per riflettere sullo stato di evoluzione della pandemia in Italia e nel mondo e per ascoltare le valutazioni e le indicazioni che il Parlamento vorrà esprimere sulle prossime decisioni da adottare”.
E “questa nostra discussione per me non è mai, semplicemente, un atto dovuto nel rispetto di una norma, ma una possibilità per favorire una corretta dialettica tra governo e Parlamento, tra maggioranza ed opposizione. Come ha auspicato autorevolmente più volte il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
Migranti, il centrodestra insiste: “Chiudere i porti”
Il ministro Speranza ha garantito la piena attenzione del Governo allo sbarco incessante di migranti registrato in questi giorni nelle coste di Sicilia e Calabria. Tuttavia, la garanzia di “rigorosi controlli sanitari e l’obbligo di quarantena per tutti coloro che arrivano” non soddisfano le opposizioni di centrodestra che chiedono la chiusura dei porti agli extracomunitari.
“Il ministro Speranza – si legge in una nota della presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini – ha sostanzialmente detto due cose nella sua informativa al Senato: che il Covid sta ancora dilagando nel mondo e che l’Italia non può dirsi al sicuro, anche se la situazione ora è sotto controllo. Ma ha omesso di affrontare un punto fondamentale, ossia che quasi tutti i focolai attuali sono importati dall’estero, e soprattutto dai migranti africani e asiatici che arrivano dal Mediterraneo, per molti dei quali è impossibile prevedere un’adeguata quarantena”.
Bernini parla di una situazioni ormai fuori controllo, “nel silenzio totale del governo”. “Prima di ipotizzare il prolungamento dello stato d’emergenza – prosegue Bernini -, il governo applichi quello in vigore e chiuda i porti agli extracomunitari. Altrimenti gli appelli di Speranza hanno un difetto d’origine che li rende poco credibili”.
Alla Bernini fa eco il deputato della Lega, Nino Minardo che, commentando l’ennesima giornata di passione in Sicilia tra sbarchi e centri di accoglienza ormai al collasso, ha detto: “è una situazione che ha superato ogni limite e che non è più tollerabile. Qui non c’entra l’accoglienza è solo superficialità da parte del Governo che non garantisce sicurezza ai suoi cittadini. Siamo a fianco del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha annunciato di voler adottare una ordinanza per difendere i siciliani messi in pericolo da atteggiamenti di totale indifferenza, scellerati e irresponsabili”.
Coronavirus, il bollettino della Protezione civile: Coronavirus, calano i contagi (114), ma aumentano i decessi (17)
Sono 114 i nuovi contagiati da Covid nelle ultimi 24 ore in Italia, in calo rispetto ai 169 di lunedì. Le vittime sono invece 17, ancora in aumento dopo le 13 di ieri.
I casi totali salgono a 243.344, i morti a 34.984. Gli attualmente positivi sono 12.919, in calo di 238 rispetto a ieri. I guariti sono 195.441, con un incremento di 335 nelle ultime 24 ore.
Sono gli ultimi dati diffusi dalla Protezione civile.
La Lombardia fa registrare 30 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, pari al 26,3% del totale nazionale (114), una percentuale molto più bassa della media delle ultime settimane nella regione più colpita. I nuovi casi sono 19 in Veneto, 13 in Emilia Romagna, 18 nel Lazio, tra le regioni di nuovo in doppia cifra.