Il nuovo Governo Meloni si appresta a compiere i primi passi istituzionali. Passaggio fondamentale è la fiducia alla Camera e al Senato del 25 e del 26 ottobre che il nuovo esecutivo dovrà necessariamente ottenere per l’avvio.
In seguito dovrà essere completata l’intera squadra di Governo con la nomina dei sottosegretari e dei viceministri. A tal proposito, sono diversi i nomi dei siciliani che potrebbero essere presto insigniti di una carica.
E tra le fila del Centrodestra c’è già chi sgomita per imporre le “proprie” priorità. Tra questi il ministro vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Matteo Salvini che prevede di voler fare “rispettare i confini” del Paese in merito all’emergenza migranti e di introdurre Quota 41 per le pensioni.
Alle 11 di oggi, intanto la premier Giorgia Meloni ha parlato alla Camera prima del voto che verrà espresso stasera, alle ore 19. La leader di Fratelli d’Italia ha esposto i punti più importanti del suo programma di Governo.
“Grazie a tutte donne che hanno dimostrato valore, spero di farlo anch’io”, ha voluto sottolineare la premier nel suo discorso.
“Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo in questa Nazione”.
“Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto – ha proseguito – mi ritrovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho di fronte alle tante donne che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste per affermare il proprio talento o il diritto di vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani”.
“Ovviamente non mi sfuggono la curiosità e l’interesse per la postura che il Governo terrà verso le istituzioni europee. O ancora meglio, vorrei dire dentro le istituzioni europee. Perché è quello il luogo in cui l’Italia farà sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice”.
“Non per frenare o sabotare l’integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio più vicino ai cittadini e alle imprese”.
“Negli ultimi giorni – ha aggiunto la premier – in parecchi hanno detto di voler vigilare sul nostro Paese, direi che possono spendere meglio il loro tempo. In quest’aula ci sono valide e battagliere forze di opposizione in grado far sentire la loro voce senza soccorso esterno, mi auguro”.
“Noi non concepiamo l’Unione europea come un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B, o peggio come una società per azioni diretta da un consiglio di amministrazione con il solo compito di tenere i conti in ordine”.
“L’Unione europea per noi è la casa comune dei popoli europei e come tale deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca, a partire da quelle che gli Stati membri difficilmente possono affrontare da soli. Penso agli accordi commerciali, certo, ma anche all’approvvigionamento di materie prime e di energia, alle politiche migratorie, alle scelte geopolitiche, alla lotta al terrorismo”.