Con un anno di ritardo, si aprono ufficialmente oggi le Olimpiadi di Tokyo.
La trentaduesima edizione dei Giochi sarà senza pubblico e con distanziamento al villaggio degli atleti.
Le competizioni si svolgeranno fino al 9 agosto e in gara ci saranno undicimila atleti malgrado il virus, che continua a fare positivi.
Intanto, via libera del Cio alla fascia arcobaleno, con la Germania che esulta: “L’amore vince sempre”.
Dunque è tutto è pronto per la cerimonia inaugurale di Tokyo 2020.
In tribuna, oltre a 950 invitati “eccellenti”, ci saranno diciotto capi di stato: l’imperatore Naruhito, che pronuncerà il breve discorso con il quale saranno dichiarate aperte le Olimpiadi, il presidente francese Emmanuel Macron – unico fra quelli del G7 – e Jill Biden, la first lady della Casa Bianca.
E mentre si fanno le prove generali, cade un’altra testa, quella del direttore artistico della kermesse di oggi, Kentaro Kobayashi.
Oltre vent’anni fa fece battute demenziali sull’Olocausto ed è solo l’ultima di una serie impressionante di gaffe che hanno falcidiato i vertici del comitato organizzatore in pochi mesi.
Al centro della cerimonia – che nonostante i tagli alla partecipazione degli atleti e lo stadio senza pubblico durerà comunque tre ore e mezza – ci sarà la pandemia e la vittoria dell’uomo, dello sportivo, sul Covid.
Questo mentre aumenta a 87 il numero di casi positivi fra i partecipanti all’avventura olimpica, fra atleti, componenti delle delegazioni e addetti al villaggio olimpico.
La Guinea ha deciso di non inviare la sua delegazione – composta da sole cinque persone – proprio per i timori suscitati dalla pandemia.
Sotto gli occhi dei capi di stato, in uno Stadio Olimpico quasi deserto – soltanto un migliaio gli invitati – sfileranno le delegazioni dei 205 paesi, in formazione ridotta causa Covid.
“Sono molto felice, emozionata, non vedo l’ora”. Sono le parole del che sarà
Portabandiera olimpica sarà l’azzurra della pallavolo Paola Egonu, che si è detta “molto felice ed emozionata”.
“Quando il presidente Giovanni Malagò – racconta – mi ha chiamata sono scoppiata a piangere dall’emozione. Per adesso sono tranquilla ma so già che appena arriverò allo stadio e comincerò a prepararmi sentirò un po’ di tensione. Questa però è una cosa che succede una volta nella vita quindi me la godrò al 100%”.
Quanto ai 384 azzurri in gara, non potranno essere tutti presenti alla cerimonia a causa dei limiti imposti dalla pandemia.
I presenti saranno guidati dai portabandiera Elia Viviani e Jessica Rossi, ma ruberanno l’attenzione anche perché per la prima volta non sfileranno in abito formale ma in una speciale tuta concepita da Giorgio Armani, una sorta di “connubio” fra i colori delle bandiere di Italia e Giappone.
La sfilata sarà aperta come tradizione dalla Grecia, culla delle Olimpiadi, e chiusa dal Giappone.
Le delegazioni dei vari Paesi si succederanno in base all’ordine alfabetico giapponese, per il quale l’Italia si presenterà diciottesima.
Prima delle squadre nazionali, sfilerà la 205/a delegazione, quella dei rifugiati, mentre a chiudere – come sempre – sarà la nazionale del Giappone, in quanto paese ospitante.