Economia

Olio extravergine di oliva, il prezzo sale ancora: rincari choc, l’incubo dei 10 euro a bottiglia

Prezzi alle stelle. L’olio extravergine di oliva sta toccando cifre record. E il rischio di ulteriori incrementi è dietro l’angolo. I costi di produzione insostenibili faranno crescere a dismisura i prezzi, tanto che una bottiglia potrebbe arrivare a costare 10 euro al produttore, con pesanti ricadute sui consumatori. A lanciare l’allarme è stata la Coldiretti Sicilia nell’analisi sull’aumento dei costi per il comparto olio nell’Isola. Stessa cosa ha fatto in Puglia in vista dell’immissione sul mercato dell’olio prodotto proprio durante la campagna olearia. Ma i rincari riguarderanno tutta Italia a causa della crescita dei costi dell’energia.

Costi quintuplicati

In una nota la Coldiretti parla di costi per produrre l’olio extravergine in Puglia quintuplicati. Un danno in una delle principali regioni dedite alla produzione dell’olio di oliva legato ai rincari delle bollette e delle materie prime. Le conseguenze saranno devastanti in tutta Italia e a pagarne le conseguenze saranno anche le famiglie. Buona parte dell’olio che ritroviamo sugli scaffali, infatti, viene dalla Puglia. E non è solo l’olio a costare di più: anche il vetro fa segnare un trend al rialzo, costando oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno. E lo stesso vale per le etichette con un aumento del 35%, per il cartone che segna un +45%, e per la plastica con un +70%.

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva oggi

Il prezzo di 10 euro a bottiglia è al momento solo un timore che viene dall’allarme della Coldiretti. E’ lo spettro che aleggia sulle imprese e anche sui consumatori. Resta il fatto che l’olio extravergine d’oliva continua a far segnare prezzi sempre più alti. E’ stato posto in evidenza un nuovo balzo dei valori all’ingrosso e c’è anche il rischio che molti frantoi potrebbero ridurre l’operatività a causa dell’elevato costo dell’energia.
Il trend è in evidente aumento. Il prezzo medio nazionale dell’olio d’oliva extravergine all’origine registrato da Ismea fino alla seconda settimana di ottobre, è di 5,35 euro al chilo, in aumento del 7,2% sulla settimana precedente. Ma l’aumento risulta ancora più alto, toccando +9,4%, rispetto alla quarta settimana di settembre, quando il prezzo era di 4,89 euro al chilo. Se si fa un confronto tra la seconda settimana di ottobre e la prima di agosto, quando aveva un valore di 4,45 euro al chilo, risulta chiaro che l’incremento di prezzo ha raggiunto il +20,2%.

In forte aumento anche l’olio di semi

L’impennata dei prezzi inarrestabile, fa segnare numeri da record anche per l’olio di semi, che ormai costa come l’olio di oliva. E non si esclude che il prezzo possa salire ancora se nei prossimi mesi l’emergenza gas e materie prime dovesse proseguire.