Cronaca

Omicidio Giuseppe Buscemi, due colpi di pistola per uccidere lo zio: nipote finisce in carcere

Ci sono aggiornamenti sull’omicidio di Giuseppe Buscemi, avvenuto a Palagonia lo scorso 20 ottobre, all’interno di un rustico situato in contrada Vanghella. Nell’ambito delle indagini a carico del nipote 24enne della vittima, di Palagonia, la compagnia carabinieri di Palagonia (CT) ha eseguito l’ordinanza cautelare di custodia in carcere.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltagirone, quindi, ha accolto la richiesta di aggravamento della locale Procura, associando il giovane – accusato dell’assassinio dello zio paterno – al carcere di Caltagirone.

Omicidio Giuseppe Buscemi, in carcere il nipote

Il provvedimento trae origini dal fatto di sangue avvenuto a Palagonia lo scorso 20 ottobre, all’interno di un rustico ubicato in contrada Vanghella. Al culmine di una lite, il nipote avrebbe attinto mortalmente al petto il congiunto con due colpi di pistola.

Durante l’interrogatorio di garanzia l’indagato aveva sostenuto la tesi della legittima difesa, affermando di essersi avventato contro lo zio nel tentativo di disarmarlo e che, durante tale fase di concitazione, erano partiti i colpi dall’arma: il giudice per le indagini preliminari aveva applicato nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Dall’immediata e successiva attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma con il coordinamento della Procura etnea, sarebbe invece emersa la piena disponibilità dell’arma, tra l’altro oggetto di furto, in capo all’indagato e la premeditazione nel delitto, disvelando, così, in una fase del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato su questi nuovi punti, una dinamica dei fatti differente da quella sostenuta. Il nuovo e grave quadro indiziario ha quindi fornito il compendio fattuale alla base della richiesta di aggravamento accolta dall’autorità giudiziaria.