Stamattina a Catania lutto cittadino e, nella chiesa della Sacra famiglia di viale Mario Rapisardi, i funerali di Giovanna Jenny Cantarero, uccisa venerdì scorso a Lineri, in territorio di Misterbianco, da Sebastiano Seby Spampinato, con il quale aveva avuto una burrascosa relazione.
Spampinato è stato trovato morto, suicidatosi con un colpo di pistola alla tempia, nella villetta di una zia a Vaccarizzo, nella periferia sud di Catania. E oggi il Ris dei Carabinieri esaminerà armi e munizioni trovate con lui per comprendere meglio la dinamica della vicenda.
Seby Spampinato aveva trent’anni, era sposato e padre di due bambini. Qualche settimana fa si era interrotta la sua relazione con Jenny Cantarero, che pare durasse da anni e che era stata negata dalla famiglia di lei. Venerdì sera ha raggiunto, a bordo di uno scooter Honda, il panificio di Lineri dove la ragazza lavorava. Jenny era appena uscita e, con delle buste di pane in mano, stava attendendo, con una compagna di lavoro, che la madre passasse a prenderla.
Seby le aveva sparato quattro colpi di pistola: due al volto, sfigurandola, uno al fianco e uno che non l’aveva raggiunta. Poi era fuggito. Era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza e, nonostante indossasse il casco, riconosciuto dai Carabinieri.
Gli investigatori erano risaliti a Spampinato perché la scheda telefonica del telefono della Cantarero era intestata a lui e perché la targa dello scooter era intestata a sua zia.
I Carabinieri lavoravano intanto per cercare di definire la personalità di Spampinato. Qualcosa era stata possibile anche desumerla dal profilo Facebook dell’uomo.
Dal social cui risultavano la sua militanza negli Ultras del Catania calcio e le sue simpatie per l’organizzazione neofascista CasaPound.
Subito era scattata la caccia all’uomo, conclusasi ieri con la scoperta del suicidio.
E con una nota della Procura della Repubblica di Catania in cui si sottolineava che l’omicidio di Giovanna Cantarero sarebbe stato premeditato da Spampinato.
Vicino al corpo dell’uomo un bossolo e l’ogiva e una pistola Beretta 92 con matricola cancellata e due caricatori con venti proiettili calibro 9×21. Sui quali, come detto, verranno effettuate perizie balistiche, anche per comprendere se Spampinato si sia suicidato con la stessa arma usata per sparare a Giovanna Cantarero.