Cronaca

Madre e figlia uccise nel Siracusano, chi è il 38enne di Lentini fermato

Su disposizione della Procura di Siracusa i carabinieri del comando provinciale hanno fermato un lentinese, Adriano Rossitto, di 38 anni, per omicidio e occultamento di cadavere.

I fatti che hanno portato all’esecuzione del provvedimento si riferiscono al rinvenimento, nell’arco di poche ore e in due differenti luoghi l’8 luglio scorso, dei cadaveri di due donne, madre e figlia, rispettivamente di 89 e 56 anni, che vivevano insieme a Lentini. Il corpo dell’anziana era stato occultato in una bara, avvolto in una pellicola di plastica (QUI LA RICOSTRUZIONE DI QUANTO ACCADUTO)

Lucia Marino, la 56enne, è stata ritrovata venedì scorso nel suo appartamento di via Gorizia a Lentini, adagiata su un divano. E la madre della donna, Francesca Oliva di 89 anni, è stata trovata l’indomani in un garage in via Murganzio, sempre a Lentini, il giorno dopo.

ADRIANO ROSSITTO, CHI È

L’uomo era stato arrestato, da militari dell’arma, il 25 settembre del 2020, per distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere in concorso, ma poi era ritornato in libertà. In quel caso era accusato di avere fatto ritrovare, il 25 agosto del 2019, il corpo di Francesco Di Pietro, 67 anni, bancario in pensione, nudo in una “body bag” (la sacca usata per la conservazione dei cadaveri) nascosta dietro un muro di cinta in contrada Cirico’ di Carlentini.

L’autopsia stabilì che era morto per cause naturali, e il corpo, seppur in stato di decomposizione, non presentava alcun segno di violenza. Il corpo era irriconoscibile ma gli investigatori grazie all’esame del Dna riuscirono a risalire all’identità della vittima, che da qualche giorno era scomparso di casa.

I carabinieri, nell’indagine coordinata dal procuratore capo Sabrina Gambino, ricostruirono i movimenti di Di Pietro, la mattina del 21 agosto e indagato sulla personalità e le abitudini del bancario che frequentava l’agenzia di onoranze funebri gestita da Rossitto, con cui aveva allacciato rapporti amichevoli.

LE CONTRADDIZIONI DELL’INDAGATO

Ma proprio le dichiarazioni di Rossitto avevano insospettito i militari: troppe contraddizioni e anche alcune notizie come quella che la vittima era solita frequentare prostitute o che aveva allacciato una relazione con una donna romena, non avevano trovato riscontro. Secondo i magistrati Di Pietro, afflitto da una condizione personale di solitudine, avrebbe frequentato la madre del Rossitto, e “sarebbe forse deceduto mentre era nella casa della donna”. L’uomo, ricostruirono gli investigatori, probabilmente “preoccupato di tutelare l’onorabilità della madre, si sarebbe prodigato per far sparire il corpo sbarazzandosene frettolosamente”. Adesso la Procura sta facendo eseguire nuovi indagini ai militari dell’Arma alla luce della seconda inchiesta e del fermo di Rossitto.