Si sono costituiti parte civile davanti al gup di Termini Imerese (Palermo) i genitori di Roberta Siragusa, la studentessa di 17 anni uccisa il 24 gennaio di un anno fa a Caccamo (Palermo). Imputato per omicidio è il fidanzato della giovane, Pietro Morrreale di 19 anni.
Il corpo della vittima venne rinvenuto, con delle ustioni, in un dirupo del Monte San Calogero. A fine dicembre il procuratore capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ed il sostituto Giacomo Barbara, che coordinano le indagini, hanno chiuso l’inchiesta e oggi sarà il gup Emenuele Bencivinni a decidere se rinviare a giudizio il ragazzo, che ha sempre negato di aver ucciso la fidanzata. Fu proprio l’imputato a fare ritrovare il cadavere di Roberta Siragusa a fine gennaio del 2021.
Dopo avere trascorso la serata insieme con altri amici, nonostante la zona rossa, i due avrebbero litigato. Secondo la versione del giovane, la ragazza dopo essersi cosparsa di benzina, avrebbe deciso di uccidersi. Ma gli inquirenti non hanno mai creduto a questa versione. I genitori della giovane, Iana Brancato e Filippo Siragusa, con il fratello, Dario Siragusa, si sono costituiti parte civile all’udienza preliminare in corso in queste ore.