ROMA – In Italia i costi di luce e gas sono tra i più cari di tutta Europa e da una ricerca portata avanti dal centro ricerche Indagini 3, guidato da Rosario Trefiletti e dalla fondazione Univerde è emerso che la somma delle bollette generali, dal 2010 al 2017, è pari a 440 miliardi e il carico fiscale e parafiscale complessivo è circa il 40.5 % della bolletta generale.
Questo studio, che è stato realizzato utilizzando dati ed elaborazioni provenienti da autorevoli istituzioni del settore (Mise, Arera, Terna, Rse, Centri Universitari) e include nei calcoli anche le spese per le bollette condominiali e per le seconde case, ha analizzato l’andamento, come detto, compreso tra il 2010 e il 2017, dei cosiddetti oneri generali di sistema che vengono addebitati nelle bollette e ha constatato che in questi sette anni la spesa degli italiani, famiglie e imprese, per gli oneri generali di sistema che gravano sulle bollette ha superato i 100 miliardi.
Ma cosa sono questi oneri di sistema che da anni vengono contestate dalle associazioni dei consumatori ma che non hanno visto nessun governo intervenire?
Innanzitutto è bene ricordare che la spesa totale in bolletta luce è composta da quattro principali spese, così suddivise:
– Spesa per la materia prima energia;
– Spesa per il trasporto e la gestione del contatore;
– Spesa per oneri di sistema;
– Imposte: accisa e IVA.
Gli oneri di sistema sono dei costi stabiliti dall’Arera (Autorità Energia Elettrica e Gas) e sono uguali per ciascun fornitore. La spesa finale degli oneri di sistema è data da una quota fissa ed una variabile, cioè che varia rispettivamente al consumo di energia elettrica e gas di ciascun utente.
La somma di questi costi – spiegano Indagini 3 e Univerde – è pari a 16 miliardi, e comporta quindi, per una delle 25 milioni di famiglie sul territorio nazionale, un costo complessivo di 644 euro annui, al netto di quanto pagato con modalità diverse per l’illuminazione pubblica, pari cioè a 47 euro annui.
Secondo il rapporto, per quanto riguarda la voce “Incentivi per le rinnovabili”, relativamente al fotovoltaico da questa produzione si hanno ritorni economici nell’intero sistema in termini di sviluppo industriale, tecnologico e occupazionale e per le famiglie ricadute positive dirette di circa 1,5 miliardi di euro.
Indagine 3 e Univerde, inoltre, si chiedono se non sia arrivato il momento di spostare le varie incentivazioni alla fiscalità generale e ripensare tutta la tematica tariffaria esortando lo Stato ad intervenire e decidere chi e come incentivare e riformulare la distribuzione dei fondi evitando di far gravare in bolletta altre spese: infatti, e non tutti i consumatori ne saranno a conoscenza, con le bollette si finanziano ferrovie (circa 2,5 miliardi), si danno 2,7 miliardi per smantellamento siti nucleari e 400 milioni per il fondo bonus famiglia.
Nel corso dell’annuale appuntamento del Power Summit 2019 dell’associazione degli operatori del settore elettrico d’Europa, Francesco Starace, amministratore delegato di Enel ha spiegato come sia necessario fare una grande opera di pulizia nelle bollette europee, non solo quella italiana, affermando che ridurre i costi extra in bolletta è un’operazione fattibile. Secondo l’ad è fondamentale, inoltre, ridurre il consumo di combustibili fossili entro il 2050, puntare su nuovi fonti pulite e digitalizzare le reti, in modo da rendere l’Europa non solo più pulita ma molto più competitiva e molto più padrona del suo destino economico.