Giustizia per Giulio Giaccio, l’operaio che nel 2000 a soli 26 anni venne sciolto nell’acido per errore.
I Carabinieri, infatti, hanno notificato le nuove accuse e due ordinanze di arresto ad altrettanti esponenti del clan Polverino, ritenuti responsabili della morte di Giaccio.
I due killer sono Salvatore Cammarota, 55 anni, tutt’ora detenuto a L’Aquila, e Carlo Nappi, di 64, in carcere a Livorno.
I due avrebbero ucciso il giovane per errore, dopo averlo scambiato per l‘amante della sorella di Cammarota non desiderato dalla “famiglia”.
Dopo l’omicidio, poi, hanno brutalmente distrutto il corpo dell’operaio, sciogliendolo nell’acido.
Fondamentali, per il loro arresto, anche le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia tra cui Giuseppe Simioli, ex boss del clan Polverino, e Roberto Perrone.