Consumo

Ora solare, cavolfiori e peperoni per la dieta “salva sonno”

ROMA – Il ritorno tra una settimana dell’ora solare, con gli orologi che si sposteranno indietro di un’ora, aiutando in termini di consumo energetico, “dall’altro porterà con sé delle importanti conseguenze per il nostro equilibrio psicofisico. Una strategia per combattere i disturbi da ora solare è basata sull’adozione di corrette scelte alimentari, che sarebbero poi fondamentali per affrontare tutto il periodo autunnale in vista dell’inverno. Opportuno sarebbe, in tal senso, consumare alimenti ricchi in vitamine e sali minerali che sono micronutrienti dotati di funzione regolatrice, ossia partecipano alle reazioni chimiche del nostro organismo garantendone il buon funzionamento”. Lo spiega all’Adnkronos Salute la biologa Dominga Maio, suggerendo cosa mangiare in vista del cambio dell’ora e anche dopo per limitare i disturbi.

Fondamentali le vitamine del gruppo B

Fondamentali le vitamine del gruppo B, soprattutto la B12, la vitamina C e la vitamina E. Devono trovare ampio spazio nell’alimentazione quotidiana degli italiani tutte le verdure autunnali, in particolare il cavolfiore, che è ricco anche di antiossidanti, insieme al latte o alle uova, che contengono le vitamine del gruppo B – suggerisce la biologa -. La vitamina C può essere assunta ovviamente tramite gli agrumi, ma non solo, anche con peperoni rossi e gialli, rucola, broccoletti e kiwi dotati di azione antiossidante, depurativa e antinvecchiamento, mentre la vitamina E presente nei semi oleosi come le mandorle, è utile per combattere la stanchezza”.

“Un aiuto in più può arrivare anche dai sali minerali, come il ferro, il potassio, utile a mantenere in equilibrio la pressione sanguigna, il magnesio, valido supporto rispetto ad eventi stressogeni o momenti di tensione psico-fisica. Anche mantenere una corretta idratazione del corpo è una strategia valida per evitare i disagi del cambio d’ora”, prosegue.

Il latte caldo prima di dormire utile per l’insonnia

“È necessario, inoltre, garantire al corpo una buona dotazione di serotonina, ormone del buon umore, e del triptofano, amminoacido essenziale suo precursore, che si libera grazie all’assunzione di pasta o pane, di orzo o riso, di funghi o di banane, di pappa reale o di miele – rimarca la biologa -. Ad esempio, il latte caldo bevuto prima di andare a dormire a cui si può aggiungere un cucchiaino di miele, è il classico rimedio anti-insonnia. Coloro che, invece, non possono assumere il latte o non lo gradiscono, possono bere tisane ed infusi a base di estratti come la camomilla, la passiflora, la melissa e la valeriana”.

Secondo Maio, “per avere un sonno ristoratore è consigliabile mangiare alimenti facili da digerire, ad esempio uova sode o pollo o tacchino o merluzzo o formaggi freschi, preferendo cotture leggere come quella al vapore o la lessatura o la cottura in padella senza grassi. È consigliabile, invece – chiosa – evitare, oltre al cacao e al cioccolato, anche altre sostanze eccitanti come il caffè, il tè nero e verde, bevande gassate e alcolici. Per affrontare al meglio il cambiamento dell’orario e non avere ripercussioni sul riposo notturno è anche opportuno escludere pasti molto abbondanti, a base di cibi grassi e molto ricchi in proteine e sodio, in quanto aumenterebbero la frequenza cardiaca, inibendo il rilassamento”.