Politica

Orlando contro il governo sui “decreti retroattivi”

“Non è pensabile che con un Decreto del 28 dicembre, la cui pubblicazione è comunicata ai diretti interessati solo il 12 gennaio, il Governo nazionale modifichi in modo radicale dei parametri di funzionamento e di regolarità finanziaria per gli enti locali relativi all’anno precedente”.

Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, con riferimento al bilancio consuntivo 2018, approvato in Giunta e che, in base ai nuovi parametri introdotti appunto nel gennaio di quest’anno, vede uno sforamento, rispetto ai precedenti, di alcuni dei “paletti” fissati per lo stato di deficit strutturale.

“Per colpa di un “ghiribizzo” del Governo che ha cambiato le regole ad anno praticamente finito e le ha addirittura comunicate dopo il 31 dicembre, “i cittadini palermitani dovranno ora pagare tariffe più alte mentre dovranno interrompersi le procedure di stabilizzazione dei lavoratori già in servizio, così come dovranno interrompersi le procedure per l’assunzione delle maestre e dei giornalisti”.

“Non si è mai visto – ha aggiunto Orlando – un Governo che emana decreti con valore retroattivo mettendo a rischio la tenuta finanziaria dei Comuni. A questo punto viene da chiedersi se quanto avviene sia soltanto frutto di ignoranza istituzionale o di un preciso disegno di indebolimento delle amministrazioni comunali”.

Per tutti questi motivi la Giunta comunale di Palermo sta valutando la possibilità di presentare un ricorso per ottenere l’annullamento del Decreto ministeriale.

In particolare – dice il Comune – a determinare la condizione di deficit strutturale sono due degli otto parametri: quello legato alle anticipazioni di cassa e quello legato alla presenza di debiti fuori bilancio in via di riconoscimento per importi superiori all’un per cento delle entrate ordinarie.

Nella sua relazione di accompagnamento al bilancio, il Ragioniere generale Bohuslav Basile, ha spiegato che “durante tutto il corso dell’esercizio finanziario 2018, le attività sono state condotte valutando in maniera costante i parametri vigenti”, cioè quelli stabiliti nel 2009 dalla Conferenza Stato-Città ed autonomie locali.

“Infatti – continua Basile – secondo tale metodo di valutazione l’Ente, analogamente al 2017 e per gli stessi motivi, non sarebbe risultato in situazione di deficit strutturale”.