Ha ragione Salvini. Si sono fatti troppi errori. Ne ha fatti di più il centrodestra. Ma era inevitabile avendo tre linee politiche. Una moderata rappresentata da Berlusconi e Giorgetti che infatti da tempo erano pessimisti.
Una sovranista, antagonista di Draghi, che puntava all’isolazionismo lepeniano.
Ed una strabica, quella salviniana, che aveva un occhio a Cristo e l’altro a San Giovanni. Il centrosinistra ne ha fatti di meno. È andato sull’usato garantito, come stanno facendo per ora i grandi marchi automobilistici per carenza di pezzi di assemblaggio.
Come i coccodrilli il PD si è mangiato il Movimento, lo ha parzialmente riassorbito.
Conte è passato da leader del Progressismo ad Avvocato Liquidatore.
La parcella che staccherà al Pd sarà grossa ma io non sono certo che verrà saldata.
Il populismo è morto? Certo sta molto male. Sia quello dei 5stelle sia quello salviniano. Non sono morte le radici del populismo però. Che sono le periferie urbane, abbandonate dalla globalizzazione. Lì Glovo ed Amazon non ci vanno.
Le periferie non hanno votato perché le offerte politiche amministrative sul tappeto non erano per loro convincenti.
Lo saranno quelle politiche?
Alle elezioni politiche manca troppo tempo, e la clessidra del consenso scorre troppo velocemente per fare previsioni attendibili.
Un dato c’è però, Pablo, il centrosinistra classico, seppur con una leadership relativa e con poche idee, è ancora vivo. E la Meloni per parafrasare il mood musicale di quei tempi non è Francesca.
È cresciuta, soprattutto al nord dove non c’era, ma senza la forza di una classe dirigente, che non poteva avere e non avrà prima delle elezioni nazionali.
Ma cresce esclusivamente su una linea sovranista antagonista, fuori dal tempo della storia di oggi.
Il centrodestra non ha ancora capito che il tempo del Covid è un portale temporale storico. Ma soprattutto non ha capito, tranne Berlusconi, cosa è Mario Draghi.
Soprattutto non hanno capito che la maggioranza degli italiani vuole normalità e speranze, non paure ideologiche. Gli bastano quelle sulla salute.
Il popolo vuole ripresa e resilienza, non angoscia e resistenza.
Pablo è vivo ma cantare Bella Ciao va bene per Netflix.
Giovanni Pizzo