Consumo

Pagamenti digitali ancora in crescita

ROMA – I pagamenti digitali nel primo semestre del 2021 hanno raggiunto in Italia quota 145,6 miliardi di euro (+23% rispetto al 2020): a crescere sono soprattutto i pagamenti tramite Contactless, che hanno visto un aumento del +66% passando da 31,4 a 52,1 miliardi di euro rispetto allo stesso semestre del 2020. Crescono anche tutte le componenti dei pagamenti da Smartphone (+108%, attestandosi a quota 2,7 miliardi di euro). Nonostante le parziali chiusure nel primo semestre 2021 e la riduzione dei consumi per l’emergenza sanitaria, emergono i risultati degli incentivi legati a Cashback e Super Cashback: nella prima metà dell’anno sono stati oltre 6,1 milioni gli italiani che hanno raggiunto la soglia delle 50 transazioni (il 12% della popolazione maggiorenne).

Queste alcune delle evidenze emerse dall’edizione semestrale dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, presentato in occasione del webinar “I pagamenti digitali in Italia nei primi sei mesi del 2021”.

Sono le carte prepagate a segnare la crescita più decisa, passando dai 21,2 ai 28 miliardi di euro in 12 mesi (+32%), influenzate dall’online e dall’erogazione del reddito di cittadinanza. Il numero di transazioni raggiunge 760 milioni con lo scontrino medio che si conferma il più basso della categoria (36,6euro, -8,6% rispetto a un anno fa). Le carte di debito crescono di quasi 19 miliardi di euro grazie alla ripresa dei consumi e al Cashback, con un transato che raggiunge quota 82,6 miliardi di euro (dai 63,9 miliardi del primo semestre 2020, una crescita del +29%).

Il numero di transazioni realizzate con carta di debito continua a rappresentare la fetta maggiore del comparto (1,83 miliardi, oltre il 57% del totale), con uno scontrino medio che cala del -10,7% raggiungendo i 45,1euro. Le carte di credito continuano invece a soffrire il calo dei consumi ad alto importo per viaggi turistici e, soprattutto, aziendali. Sono questi ultimi, infatti, la categoria del comparto a crescere solo del +6% (da 33,1 a 35 miliardi di euro), ancora molto lontana dal recuperare la quota di transato pre-pandemia che superava i 40 miliardi di euro. Lo scontrino medio si conferma però il più alto (59,1euro) nonostante un calo del -7,9%.

“Nonostante una lieve crescita del numero di transazioni pro capite con carta avvenuto nel 2020 (+3,7%), secondo i dati della Banca Centrale Europea l’Italia perde un’ulteriore posizione nella graduatoria dei Paesi dell’Ue più abituati alle transazioni digitali, anche a causa di un grande balzo in avanti della Germania, posizionandosi oggi al 25° posto tra i 27 stati membri – afferma Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments -. La speranza, per chi crede negli effetti positivi dei pagamenti elettronici, è che il 2020 possa essere stato un anno importante, quasi spartiacque, per i pagamenti digitali in Italia. Molti italiani hanno infatti utilizzato questi strumenti per la prima volta in assoluto: se anche i prossimi mesi confermeranno questo trend e se la modernizzazione del nostro Paese, dei servizi e della Pubblica Amministrazione seguirà di pari passo questa accelerazione, nei prossimi anni potremo finalmente assistere a una crescita a un ritmo più alto di quello della media europea”.

“Nonostante il contante rappresenti ancora il mezzo di pagamento maggiormente utilizzato, la crescita del numero di transazioni digitali in Italia è senza dubbio un segnale positivo, soprattutto a fronte dell’emergenza sanitaria che ha comportato un crollo generale dei consumi: i trend passati,infatti,evidenziano come la maggior parte dei consumatori che utilizza questi strumenti per un certo periodo di tempo, poi continua a farlo anche in futuro – aggiunge Alessandro Perego, responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano -. In parallelo, anche i prelievi di contante decrescono del 3% in termini di operazioni e del 6% in termini di euro prelevati. Rispetto al primo semestre 2019, il calo è addirittura del 25% e 20%, rispettivamente per operazioni ed euro prelevati. Un fenomeno che si spiega anche con il fatto che le misure di Cashback e Super Cashback hanno spinto molti cittadini italiani a fare transazioni anche di piccolo importo con la carta”.