ROMA – L’Italia non è un Paese per (soli) contanti. In concomitanza con le iniziative del governo per incentivare l’uso della moneta elettronica, il 2019 ha confermato la progressiva crescita dell’utilizzo del cosiddetto “denaro di plastica”. Il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante a livello nazionale è cresciuto del 7%. Questo è quanto emerge dalla XVIII edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif.
Nel dettaglio lo studio rivela la crescita del 3,6% nel numero di carte di pagamento in circolazione, per un valore del transato cresciuto dell’11,3%. Sempre nel 2019 si riconferma l’elevato utilizzo di carte di debito su Pos, reso evidente anche dal progressivo aumento del numero di operazioni effettuate. Gli importi complessivi delle transazioni hanno superato i 130 miliardi di euro, con un incremento del 6,7% rispetto al 2018.
I dati emanati dall’Osservatorio costituiscono una rottura con il recente passato in cui, stando ai numeri messi disposizione da Banca d’Italia relativi al 2018, il nostro Paese risultava essere uno dei fanalini di coda dell’Eurozona e, a livello regionale, in Sicilia (da sempre poco incline ad utilizzare la moneta elettronica), in relazione ai pagamenti effettuati presso i punti vendita, si registrava una percentuale compresa tra l’84% e l’87% in contanti, e di conseguenza solo del 16% – 13% di pagamenti effettuati con altri strumenti come carte di credito o debito, pagamenti via internet, PayPal o mobile app.
L’isolamento forzato causato dal Covid ha inoltre generato un cambio di rotta e una spinta propulsiva all’utilizzo di internet e del mobile banking e di conseguenza l’occasione ideale per familiarizzare e testare gli acquisti digitali: a questo proposito, nei primi mesi del 2020, sono stati infatti quasi otto italiani su dieci (l’80%) a ricorrere all’e-commerce, diventato strumento indispensabile in questo periodo, e non solo per la spesa online.
Quanto alle carte di credito – secondo l’Osservatorio – quelle attive in circolazione nel 2019 in Italia sono state pari a 15.4 milioni di unità contro i 57.2 milioni di carte di debito. La gran parte delle carte appartiene alla categoria di quelle familiari o personali, mentre solo il 7,6% sono carte aziendali. Considerando il numero di transazioni effettuate con carte di credito – si legge – si nota un percorso di crescita che arriva a superare 1,2 milioni di unità, portando i volumi di queste transazioni al livello più alto in confronto al passato, con un tasso di crescita del 15,5% rispetto al 2018.
Nel dettaglio, il ricorso alla carta di credito ha sfiorato i tre utilizzi al mese e il valore spostato attraverso questi circuiti ha raggiunto gli 87 miliardi di euro, con una riduzione della media (da 72 a 76 euro) che incoraggia il trend di utilizzo anche per acquisti dal valore unitario inferiore. Nel post lockdown è emersa anche una decisa intensificazione nell’uso della carta di credito per i pagamenti: cresciuta la frequenza media di utilizzo a 2,9 volte al mese rispetto alle 2,6 del 2019 e alle 2,2 registrate nel 2018.
Infine, positivo anche l’apporto delle prepagate, con operazioni che nel 2019 hanno incrementato del 31,2% il valore dell’anno precedente e flussi transati superiori ai 36 miliardi.