Palermo

Palermo, Anello e Passante ferroviario, piccoli passi avanti

PALERMO – Piccoli passi in avanti per l’Anello e il Passante ferroviario. Ma se il primo sta evidentemente beneficiando dell’ingresso in campo della D’Agostino al posto della Tecnis, per completare il secondo Rfi ha dovuto riprendere in mano la situazione dopo la rescissione voluta dalla Sis, che sta costringendo Trenitalia a riprogettare e riprogrammare l’ultima tranche di lavori. Vediamo un po’ a che punto sono entrambe le maxi opere.

ANELLO

A dicembre Rfi ha riconsegnato con qualche giorno di anticipo l’area 5.1 di via Amari, cioè il tratto tra via Roma e via Principe di Scordia. Poche settimane prima era stata riconsegnata l’area 5.0, ovvero l’incrocio Scordia. Adesso gli operai concentreranno le proprie forze sulle aree 6 e 7. In particolare l’area 6 (il tratto di via Amari compreso fra via Ruggero Settimo e via Isidoro La Lumia e fra via Wagner e via Roma) è la più delicata dal punto di vista del traffico e quella che finora ha creato i maggiori grattacapi, anche perché ingolfata da sottoservizi e reti telefoniche e interessata da un altro mega cantiere, quello del collettore fognario, altra opera che rischiava di affondare insieme alla Tecnis.

Anche per il collettore si è dovuto fare ricorso a una nuova assegnazione all’Amec di Catania, che ha acquisito le quote della Tecnis per la sola parte in questione. L’interferenza tra i due cantieri ha rischiato di far impantanare nuovamente l’anello ma per fortuna i lavori del collettore sono ripresi rapidamente dopo la nuova aggiudicazione: fino a metà marzo gli operi della Amec stazioneranno in piazza Sturzo, poi si sposteranno in via Roma tra via Amari e via Benedetto Gravina. Nel frattempo gli operai della D’Agostino si occuperanno fino al 31 luglio delle aree 6.1 (il tratto di via Amari a ridosso di via Wagner) e 6.3 (buona parte del tratto di via Amari tra Wagner e Ruggero Settimo).

Dal 4 maggio al 30 settembre (sempre di quest’anno) sarà la volta degli incroci Amari-Wagner e Amari-Ruggero Settimo (le cosiddette aree 6.2 e 6.4) mentre tra aprile e luglio dovrebbe essere riaperta un’altra area di cantiere decisiva, la 7, ossia il cantiere Castelnuovo: per l’area 7.1 (Castelnuovo-Ruggero Settimo) la riapertura è prevista il 30 aprile, per la 7.2 (lato negozi per intenderci) se ne parla il 10 luglio. Più lunghi i tempi per la zona del porto e la ricongiunzione del tratto ferroviario di via Amari con via Crispi. Qui le aree di cantiere sono tre: l’area 1 dovrebbe essere completata a marzo 2021, l’area 2 a gennaio 2021, l’area 3 a maggio 2021, più la nuova fermata Porto ad aprile 2021, mentre a marzo di quest’anno dovrebbe essere riconsegnato il varco Santa Lucia.

PASSANTE

Per il passante il traguardo è un po’ più vicino anche se l’addio della Sis ha costretto Rfi, come dicevamo, a riappaltare alcuni pezzi dell’opera come la stazione De Gasperi o la stazione Lazio. Il 22 gennaio Rfi ha consegnato i lavori per il prolungamento di via Francia che, al termine dell’intervento, collegherà l’omonima stazione del passante a via Ugo La Malfa. Il cantiere interesserà anche le aree limitrofe di via Monti Iblei, la cui galleria artificiale diventerà un’area sistemata a verde con pista ciclabile e percorsi pedonali per un investimento complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.

Contestualmente è stata riaperta al traffico la stessa via Monti Iblei, che adesso ha una carreggiata più ampia nel tratto da via De Gasperi a via Francia. Per i lavori del Passante ferroviario, già completati al 96%, attualmente sono in corso interventi per oltre venti milioni: la realizzazione della nuova sottostazione elettrica di Tommaso Natale, le opere civili nella galleria fra Notarbartolo e Francia (la fine è prevista per giugno), la nuova fermata di Capaci (in via Kennedy, fine 2020), gli impianti per la sicurezza dei tunnel ferroviari e per l’integrazione degli impianti tecnologici della fermata Tommaso Natale.

Più vicina la soluzione per il famoso “tappo” di vicolo Bernava: Rfi ha assegnato a Impresit Lavori Srl l’appalto per i lavori di demolizione dei fabbricati di vicolo Bernava e via Serpotta, così da mettere in sicurezza l’area e riprendere gli scavi. Costo 1 milione circa.